“La pace è un atto forte che richiede autocritica.” P. Samir Khalil

Cattolicesimo

Canti e riti di purificazione sul Gange, di tutto questo
sembrerebbe che tra le religioni
ci sia un profondo accordo
di tolleranza e pacificazione.
E’ vero tutto questo?
Anche qui in India
il cancro del fondamentalismo
cerca di penetrare le fedi,
generando incendi, assalti e morti!
L’intolleranza fomentata dai fanatici
fa urlare alle folle parole di odio!
La pace da tutti voluta
diventa uno striscione di guerra
agitato in nome di una religione
contro l’altra.

  • Padre Samir Khalil Samir
    “Oggi è elegante dire che tutte le religioni vogliono la pace, compreso Giovanni Paolo II, se ho buona memoria lo ha detto, parlando dell’Islam e di altre religioni, tutte le religioni cercano la pace.
    Quello che si può dire è che l’ideale sarebbe che tutte le religioni cercassero la pace, ma credo che questa affermazione si debba dimostrare con i fatti.
    E’ certo che non è vero che le religioni pensino solo alla pace anche se lo proclamano!
    Se prendo il Vecchio Testamento trovo moltissimi passaggi terribilmente violenti nei quali Dio ordina di condannare, uccidere tutti quelli che non rispettano il volere di Dio. Il Corano allo stesso modo.
    Vi sono nel Corano incitamenti alla violenza, ad ammazzare quanti si oppongono a Dio ed al suo Profeta.
    In questo modo si fa tutt’uno di Dio e il suo Profeta tanto che chi è contrario al Profeta diventa contrario a Dio.
    Accostamenti inaccettabili! Inaccettabili!
    Molte religioni nel nome della difesa dell’onore di Dio o dei diritti di Dio sulla terra, o della legge divina, nei fatti uccidono! O autorizzano ad uccidere: vuoi per difendere la terra o la casa di Dio.
    La pace non è fatta di parole.
    San Giovanni dice amatevi con gli atti e con la verità! e non con le parole! Dice quello che ognuno di noi sente e pensa.
    La pace è un atto di coraggio! Forte, che richiede autocritica.
    Che richiede di reinterpretare tutti i nostri testi sia religiosi che non religiosi.
    I testi religiosi hanno bisogno di una reinterpretazione pacifista e pacifica.
    Questo è un lavoro indispensabile e dobbiamo aiutarci tra religioni a realizzarlo per ispirarci l’uno con l’altro per sapere come rileggere la nostra stessa tradizione spirituale attribuita a Dio in maniera conforme ai bisogni di oggi.”

(padre Samir Khalil Samir)

Padre Samir Khalil Samir
praticamente nell’esortarci
tutti, a qualunque religione
si appartenga a rileggere le nostre
tradizioni spirituali non scordando
i bisogni di oggi pone al centro
un’altra questione:
che oggi in alcune nazioni mussulmane
non c’è più un cittadino con dei diritti,
ma un fedele con dei doveri.
Da qui in poi ogni dialogo si chiude,
finisce il confronto.

(testo luca de mata)

2 risposte
  1. Aldo :

    Il pessimismo di questo sacerdote non mi fa cambiare idea che non c’è pace senza l’aiuto di Dio, e senza Dio non c’è religione. Ho letto altre volte Padre Samir, è straordinariamente intelligente e quasi sempre dice cose giuste, ma questa volta non condivido pienamente le sue posizioni. E’ troppo pessimista. Se ci siamo uccisi e si uccide in nome di Dio probabilmente si sta agendo contro di lui. Dio è pace. Dio è sempre pace. Se credi in Dio non puoi in nome di Dio mai uccidere.

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