Una migliore comprensione reciproca

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Phnom Penh capitale della Cambogia.
Il Palazzo Reale, uno dei
più grandi monumenti architettonici
dell’Asia oggi esistenti e patrimonio
dell’umanità.
Non molto distante vive il fratello del Re.

  • Principe Norodom Sirnudii – fratello del Re Cambogia – Phnom Penh – Cambogia.
    Per i Cattolici, per i Buddisti, per i Mussulmani il pericolo principale è prendere la religione come pretesto, o come mezzo di propaganda al servizio dei propri interessi.
    Per arrivare a una pace durevole nel nostro mondo moderno sono necessari dei compromessi. Senza imputare l’intera responsabilità dei conflitti alle sole religioni.
    In caso contrario non potremo evitare conflitti gravi, che potrebbero portare a delle guerre crudeli come quella Irakena.
    Dobbiamo evitare a tutti i costi queste derive esplosive dovute il più delle volte a incomprensioni.
    Credo che la Chiesa Cattolica, e Sua Santità il Papa come portatore della speranza universale di tutti i popoli abbia un ruolo importante da svolgere sulla scena internazionale, ugualmente alle Nazioni Unite per una migliore comprensione reciproca
    Perché poi è l’assenza di speranza che porta i popoli a gesti estremi. L’importanza nel dialogo interreligioso è capirsi sui punti comuni e non discutere sulle divergenze.

(Principe Norodom Sirnudii)

L’importanza della tolleranza

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Losang Norbu Shastri (Buddista Tibet)

  • “L’importanza della tolleranza, io penso, in senso cattolico o in un altro senso religioso è magari simile, ma dal punto di vista filosofico è importante notare che c’è magari una leggera differenza, come io la percepisco.
    Perché noi pensiamo che tutti gli esseri viventi, non solo gli esseri umani, tutti gli esseri viventi sono uguali nel senso: che nessuno vuole accettare la sofferenza ma tutti vogliono un qualsiasi tipo di felicità, anche se solo per un momento.
    Tutti sono uguali.
    Noi non possiamo, anche se qualcuno fa del male a me, far soffrire altre persone, far soffrire te, se ti ferisce. Non devi ripagarlo con la stessa moneta
    Perché poi ciò genererebbe più odio in noi.
    Ciò creerebbe più sapienza non illuminata che farebbe soffrire te e gli altri. Una sofferenza senza fine.
    Pertanto la tolleranza è una delle più grandi virtù.
    Se tolleri, la cosa rimane limitata a una volta e non c’è poi una seconda o terza volta.
    La tolleranza è una virtù che fortifica verso la perfezione.”

(Losang Norbu Shastri)

E del Dalai Lama le stesse parole
“l’unico fattore che ci da
protezione e difesa
dagli effetti distruttivi
della collera e dell’odio
è la pratica
della tolleranza e della pazienza”
Tolleranza ! se vogliamo realmente
il progresso e lo sviluppo
delle società contemporanee
deve diventare cultura di tutti la tolleranza.

Libertà con Dio o senza Dio?

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E poi c’è più libertà?
con Dio o senza Dio?
Università di Phonm Penh
Cambogia

  • Chan Somnoble – professore lingue all’università di Phnom Penh – Cambogia
    Guerre e conflitti non sono mezzi per propagare le religioni. Non è con le divisioni che si propagano le fedi.
    Propagare una religione è santificare questa religione. non criticare le altre religioni.
    Voglio condividere con voi una mia esperienza personale. Sono ancora giovane e ho abbastanza tempo per ricercare la mia collocazione religiosa. Vivo con i miei genitori che professano il Buddismo e rispetto il Buddismo come loro ho amici Cristiani.
    In Cambogia vi sono cristiani in molti posti e fanno molte buone azioni. Ma alcuni non fanno: buone azioni! Fanno errori. E spesso mi chiedo: “Queste cattive azioni e vengono dal Cristianesimo o dalle persone che diffondono il Cristianesimo, persone che non hanno una visione chiara del lavoro dell’evangelizzazione?
    Un esempio!
    In Cambogia qualcuno parla male del Buddismo per esaltare il proprio credo Cristiano. A questo proposito un caro amico mi ha riferito che durante una cerimonia di un battesimo cristiano, è stato chiesto di affermare di odiare il Buddismo e di osare di dare un calcio o distruggere una statua di Budda.
    Questo episodio è reale ed è successo in un villaggio rurale che ho visitato.
    Difendere la propria religione e il proprio credo è il diritto di ciascuno. E non è la religione un motivo per fare le guerre, creare tensioni e vendette nelle società.
    Anzi sono convinto che la convivenza dell’umanità sia possibile grazie alla religione.
    Dobbiamo considerare tutti la religione un mezzo, una virtù che forma gli esseri umani contro ogni forma di vendetta e promuove verità, onestà, sincerità, promuove calma come insegnano Buddismo e Cristianesimo.

(prof. Chan Somnoble )

Conoscere gli altri e comprenderli – Kojun Handa, Venerabile – Buddismo Tendai – Giappone

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Come non domandarci:
Dio perché sempre degli innocenti?
Incontriamo nella
Comunità di Santegidio
il molto venerabile Kojun Handa

  • Kojun Handa Venerabile (Buddismo Tendai  – Giappone)
    Noi continuiamo a pregare ma purtroppo le guerre non finiscono facilmente e la pace, a volte, sembra una cosa lontana. Secondo me i popoli di ogni paese devono fare un grande sforzo per conoscere gli altri e comprenderli. La reciproca comprensione, penso che questa sia l’unica via per la pace.

Non ci sono dubbi che la
Reciproca comprensione sia la via della pace.
Ma poi lo scontro è quotidiano,
i morti ci sono
lo strazio per le vittime c’è!
come può vincere il Dio della pace
su fondamentalismi e violenze?

  • Kojun Handa Venerabile (Buddismo Tendai  – Giappone)
    Tutto dipende dalla mentalità di ciascuno di noi. Oggi la gente pensa solo a sé stessa e la mentalità egoistica è molto diffusa. Dove c’è l’egoismo, c’è sempre l’odio. Se uno alza la mano contro un’altro e anche questo alza la sua, cosi non si finirà mai. Contro l’odio non si risponde con l’ odio, contro l’ odio si risponde con il bene. Se non vogliamo comprendere gli altri e se non vogliamo accoglierli, la pace non nascerà mai.

La pace non nascerà mai…sinai_a29.JPG
e così il fratello uccide il fratello.
Uccidere è ora uno slogan.
Sulle piazze drammaticamente sempre più
Urlato! Uccidono! Perché?

  • Kojun Handa Venerabile (Buddismo Tendai  – Giappone)
    Perché uccidono, perché c’è l’odio. Gli uomini sono egoisti e pensano solo a se stessi,manca loro lo spirito del “jihi”, cosi chiamiamo nel buddismo quando manca il senso della pietà verso gli altri.
    Così i fratelli si uccidono e sono capaci di uccidere anche i genitori. Il mondo è pieno di egoismo e dobbiamo sforzarci di eliminarlo.

“I terroristi fondamentalisti sono degli infedeli” parole di un Monaco Buddista – Tailandia –

Buddismo 70 Commenti

Parole chiare come altrettante
parole chiare di pace e di rispetto
sono quelle del
Venerabile
Monaco Buddista
che incontriamo in Tailandia,
nel suo Tempio, dove in tanti
qui giungono per una parola di conforto,
un consiglio. Dove centinaia di
giovani vengono qui a formarsi
e vivere l’esperienza dei monaci.
Un luogo questo che è anche comunità agricola
dove si coltiva e tutto si ricicla
nel più grande
rispetto della natura.
Gli chiediamo:
il mondo sta soffrendo
per un nuova ondata
di falsa insofferenza religiosa.
Di estremismo religioso.
Pensiamo alle bombe
che hanno colpito tanti
innocenti anche qui in Asia.
Da tutto questo sempre più
emerge chiaro che il fondamentalismo è il vero nemico della religione.

(testo luca de mata)

  • Venerabile Prayom Konlayano – Monaco Buddista  – Tailandia
    “I terroristi fondamentalisti sono degli infedeli, dicono di avere una fede ma sono senza una fede reale, gente che di per se non ha religione e mette se stessa la propria persona al centro della propria fede.
    Quello che fanno è un atto di superbia.
    Cito il fatto di una straniera, una donna bianca che sposò un arabo, questi tanto le disse che la portò a diventare una kamikaze.
    Una cosa inspiegabile! Come si può arrivare fino a questo punto.
    Quell’uomo è una di quelle persone che si dicono religiose ma non amano la religione!
    Amano soltanto se stesse. Sono superbe.
    La soluzione dei conflitti è nella persona
    La persona fedele alla propria religione con tutti i problemi che esistono, non si fa un problema se ci sono persone che non condividono la sua fede.
    Questo pensare gli altri come diversi! Produce solo conflitti.
    Un esempio?
    Se c’è un conflitto in famiglia e se uno della famiglia non ha una fede profonda in tutti i sensi, non userà la fede per risolvere i problemi
    Sarà una persona incapace di usare le categorie dell’amore e questo creerà problemi maggiori alla famiglia.
    Chi ha fede riesce sempre a risolvere i problemi, perché usa la fede per risolvere i problemi.
    Sia in famiglia che nella società si possono risolvere tutti i problemi se la persona veramente vive la propria fede.”

(Venerabile Prayom)

Distinguere tra persona e religione – Buddismo – Jarnath – India

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Ngawang Samten – Buddista (Vice Chancellor) – Jarnath – Varanasi – India
La guerra è sempre un avvenimento infelice per l’umanità. La guerra non è mai voluta, ma avviene. Secondo il buddismo, la guerra è un’estensione della rabbia e la rabbia è una forza mentale negativa. Forza mentale negativa come l’odio, l’attaccamento, la gelosia.
Il buddismo crede che questi sentimenti non solo possono essere controllati, ma eliminati! Totalmente.
Dobbiamo eliminare queste forze mentali negative e coltivare le forze mentali positive: come la compassione, l’amore, l’altruismo, la fraternità.
Ma sorge una domanda: una religione può essere la causa della guerra? Ci sono elementi nella religione che spesso diventano causa di guerra. Anche se in realtà la religione insegna compassione.
La religione insegna pazienza.
La religione insegna fraternità. Ma se questi sono gli insegnamenti della religione. Come può poi la religione determinare la guerra, essere la causa della guerra?
E’ oggi importante distinguere tra persona e religione,
se la religione è praticata è vissuta nella sua interezza qualunque religione sia, non ci potrà essere persona coinvolta in qualunque attività che s’identifichi con la guerra. Pertanto le persone che s’impegnano nella guerra devono essere persone che non condividono questi valori e pertanto è di primaria importanza fare una differenza fra persona e religione.

(Ngawang Samten – Vice Chancellor Università Buddista)

Nessuna fede può giustificare l’omicidio.

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Buddisti, Musulmani, cristiani credenti e non credenti tutti uccisi innocenti
Nessuna fede può giustificare l’omicidio.
Quando si torna alla pace, quando il tempo che non serve per fuggire, per salvarsi dal taglio della vita, qui in Cambogia come fu o come in altre regioni oggi è, quando si torna alla pace, quando torna il tempo per riflettere.
Le parole dei sopravvissuti devono far riflettere!
Fede.
Dio.
Guerra.

Mr Chou Samath ricercatore università australiana
Mi chiamo Chou Samath – sono ricercatore in una università australiana finii i miei studi proprio quando i khmerr rossi chiusero tutte le scuole.
Tutte le loro attenzioni erano per i giovani dai quindici anni in giù. Ci costrinsero a vestire abiti neri. Prima il partito poi la famiglia. Uccisero mio padre e mio fratello. Il partito, dicevano, provvede a tutto. Se i genitori sbagliavano contro gli insegnamenti del partito i figli avevano il dovere di ucciderli. Ho visto con i miei occhi un ragazzo nella provincia di Batambò uccidere sua madre.
E disse non ho ucciso mia madre, ho ucciso un nemico del popolo. Io sono Buddista – secondo la mia fede secondo la mia religione quello che qui è accaduto fu qualcosa che doveva accadere.
Era nel destino. In Cambogia eravamo in guerra eravamo poveri.
Fu facile per i khmerr rossi indottrinare tanta gente in buona fede. Dicevano:”Noi libereremo la classe operaia!
La gente ci credette. E ci ammazzammo.
Fu una guerra fratricida voluta dal fanatismo ideologico. Fanatismo politico! Una strage scritta già nel nostro destino, colpa dei nostri demeriti. I kmer rossi erano atei e volevano che tutti rinnegassimo le nostri fedi, parlavano di una società di fratelli! Un milione e settecentomila cadaveri nelle fosse comuni, per i più “buddisti”, come me.

(testo di Luca De Mata)

Le persone sono uguali e la gente dovrebbe avere la libertà di decidere

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Bonzo Siri Sumedha Thero  (Buddista)  Sarnath   Varanasi –  India

…”la politica dovrebbe essere sempre fatta dai sovrani, non dalla religione. E le religioni in ogni paese dovrebbero essere aperte e dovrebbero essere uguali, e la gente dovrebbe poter scegliere quale fede secondo la propria volontà. Non ci dovrebbero essere disordini da parte della religione per dichiarare che questo paese appartiene a questa religione, quest’altro paese a quella, e in questo questa religione è maggioranza ed in quest’altro è minoranza. No,  le persone sono uguali e la gente dovrebbe avere la libertà di decidere.

(Siri Sumedha Thero – Buddista)

La guerra può essere strumento per diffondere una religione?

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Chan Somnoble professore lingue all’università di Phnom Penh – Buddista

Guerre e conflitti non sono mezzi per propagare le religioni. Non è con le divisioni che si propagano le Fedi.
Propagare una religione è santificare questa religione. non criticare le altre religioni.
…..

Un esempio!

In Cambogia qualcuno parla male del Buddismo per esaltare il proprio credo Cristiano. A questo proposito un caro amico mi ha riferito che durante una cerimonia di un battesimo Cristiano, è stato chiesto di affermare di odiare il Buddismo e di osare nel dare un calcio o nel distruggere una statua di Budda.
Questo episodio è reale ed è successo in un villaggio rurale che ho visitato.
Difendere la propria religione e il proprio credo è il diritto di ciascuno. E non è la religione un motivo per fare le guerre, creare tensioni e vendette nelle società.
Anzi sono convinto che la convivenza dell’umanità sia possibile grazie alla religione.
Dobbiamo tutti considerare la religione un mezzo, una virtù che forma gli esseri umani contro ogni forma di vendetta e promuove verità, onestà, sincerità, promuove calma, come insegnano Buddismo e Cristianesimo.

Le Nazioni Unite! Loro devono giudicare questi crimini

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Samdech Preah Uddanchariya Chhoeng Bunchea – Member of the Supreme Songha Council of Cambodia
Per far regnare la pace bisogna trovare le condizioni necessarie per la solidarietà tra le religioni. Questo porterà la pace in tutti i campi, in tutte le famiglie e in tutte le nazioni.
Tutti sono coscienti dell’importanza di dare al proprio popolo dignità e pace necessari per vivere serenamente la propria fede quale che sia e nel rispetto delle proprie tradizioni.
Voglio aggiungere per quanto riguarda il genocidio di Pol Pot che è durato più di 30 anni, che il tribunale delle Nazioni Unite deve fare il suo lavoro.
Prima del 1975, vi erano in Cambogia più di 4.000 pagode, più di 40.000 monaci; i partigiani di Pol Pot li hanno tutti annientati, in totale hanno assassinato 21.469 religiosi.
Ma dico che non è compito delle religioni giudicare questi massacri ma le Nazioni Unite! Loro! devono giudicare questi crimini.