Donna: carne per il prossimo cliente.

Cattolicesimo, Cristianesimo 86 Commenti

Dio pace o dominio?
E quindi come non affrontare
l’umanità nella sua interezza
maschile e femminile?
Non si approfitta forse
di una lettura
fondamentalista delle religioni
per sottomettere il segno femminile
a quello maschile?
Tutti figli di un unico Padre!
e poi lì al mercato a
comprare una donna
30 anni più giovane di te!
e sbattertela
schiava delle tue perversioni!
E poi
donna usata
risbatterla
dove l’hai acquistata
solo carne
per il prossimo cliente.
Nel quartiere a luci rosse
di Bangkok il convento
di clausura delle monache
Carmelitane una presenza
ed una testimonianza unica
di amore e di coraggio.

(testo luca de mata)

  • Suor Tharica Tiravanichpong – Priora Carmelitane – Bangkokt-tiravanichpong-priora.bmp
    Siete nel Carmelo di Bangkok tutto intorno a qui i turisti alla ricerca del sesso. E tantissimi di questi così detti turisti sono cristiani. Tanti hanno una famiglia e tanti tornano con l’aids. Tragedie in cui coinvolgono mogli e figli.
    Come chiamarli turisti gente che usano queste ragazze come se fossero dei prodotti commerciali, vendere e comprare godimento. Ragazze costrette a prestarsi a tutto quello che i loro clienti chiedono.
    Tutto questo è contro Dio
    Tutto questo fa scadere il valore dell’umanità e della persona umana.
    Donne sfruttate ridotte a merce senza valore.
    In particolare chi è cristiano si dovrebbe ricordare che non si sfrutta mai una persona e per di più per scopi sessuali.
    Usano i loro soldi per umiliare i poveri, comprano i poveri per fare sesso,
    Perché non usano il loro denaro per alleviare le sofferenze dei poveri e conquistarsi dei meriti.
    Dovrebbero ricordarsi di essere cristiani e non usare il denaro per ottenere il domino sessuale sul prossimo.

(Suor Tharica Tiravanichpong )

Tutte vendute dallo stesso clan

Cattolicesimo, Cristianesimo 3 Commenti

Dio perché
bambine e bambini
possono essere venduti
a giocatori di perversioni
macellai della dignità?
La nostra dignità!

(testo luca de mata)

  • Ex schiavaprostituta  – (presso Suore del Buon Pastore)
    “A quel tempo eravamo 5 ragazze e siamo state tutte vendute dallo stesso clan.
    Ci hanno messo insieme e ci hanno portato in Giappone, ma non ci hanno detto che lavoro avremmo dovuto fare. Ci parlavano con dolcezza promettendoci di poter scegliere lì un lavoro. Non come in Tailandia, che se non ricevevamo i clienti eri sequestrata e bastonata.
    Ma una volta arrivata a Tokio sono stata portata nella zona a luci rosse minacciandomi che se avessi cercato di fuggire mi avrebbero prima bastonata e poi ammazzata…
    Ho subito in silenzio per molto tempo.  Anche durante il periodo del ciclo delle mestruazioni mi bastonavano perché non davo prestazioni ai clienti.
    Dovevo fare tutto quello che i clienti mi chiedevano fino a quando non avessi estinto il mio debito. Un debito senza fine. Perché una volta estinto il debito da una parte mi portavano da un’altra e lì mi dicevano che avevo un altro debito da estinguere.
    Ed infine mi hanno lasciata libera, senza più un padrone ho dovuto continuare a prostituirmi per poter mangiare.
    Mi drogavo perché senza droga non mai avrei avuto la forza di fare quello che facevo.
    Ho passato 10 anni a fare la prostituta.
    Ero disperata! Ringrazio le suore, e le persone dello governo che mi hanno aiutato ad uscire da questo commercio e spero che non ci siano più altre ragazze che come me…”

(ex schiava)

Che studia a fare? Lui ha l’aids ! – Bangkok – Tailandia

Cattolicesimo, Cristianesimo 98 Commenti
  • Padre Joseph Maier – Dir. Op. sociali – Slum –  Bangkok
    “Qui ci sono cinquanta bambini e tra questi cinquanta venti bambini studiano nella nostra scuola cattolica, perché molte scuole non accettano questi bambini affetti da aids. Vedi questa bambina, ha i segni dell’aids. Ma questi bambini anche se hanno l’aids hanno diritto di studiare.
    Guarda quel bambino, non ha ancora molto tempo.
    Sai cosa gli ha detto a scuola la maestra a questo bambino? due settimane fa? Non hai bisogno di venire a scuola. E sai perché gli detto questo? Perché lui ha l’aids e morirà.
    Ho contattato il nostro legale e stiamo denunciando la scuola e l’insegnante.
    Capisci cosa si arriva a pensare e fare.
    Si caccia da scuola un bambino perché lui ha l’aids.
    Che studia a fare? E’ solo una bambino che dovrà morire!”

(Padre Joseph Maier )

Negli angoli bui delle società derubando dignità alla morte

Cattolicesimo 4 Commenti

Cosa è poi il perdono
se non il più alto dei ragionamenti?
Il più puro, altruistico
pensiero che si fa sentimento.
Amore verso il prossimo
Religione e ragione vanno insieme,
La religione non è violenza
Né quando la si offre,
né quando la si annuncia
può essere una violenza.
Ma troppo spesso in nome dell’amore,
delle religioni più che della solidarietà
si esercitano violenze
meno evidenti delle spade
che tagliano le teste .
Violenze nascoste
che operano negli angoli bui delle
società derubando dignità alla morte.
Ma c’è chi si oppone e con coraggio
denuncia

(testo luca de mata)

  • Padre Giovanni Contarin – Fond. San Camillo – Thailandia
    Il fenomeno dell’Aids legato ai soldi al potere ha intaccato anche la nostra società in Tailandia abbiamo anche avuto esempi di questo .
    Persone che hanno costruito delle situazioni in cui sfruttare la morte .
    L’ammalato non è accolto per quello che è e l’ammalato non è accolto per dargli un reinserimento o per renderlo più capace di capire se stesso nella malattia ma il malato di aids è accolto per far funzionare dei forni crematori per avere dei numeri per dire alla gente ecco questi sono i nostri risultati quelle sono le montagne di ceneri di teschi di ossa e questo è quello che facciamo e con questo sfruttare una situazione che da soldi potere e vantaggi.
    Questo significa anche capitalizzare la morte la sofferenza e la presenza di questi centinaia e migliaia di persone che invece vogliono da noi un amore gratuito e un atto di misericordia e un perdono che non è assolutamente nostro e umano ma che è di Dio in noi.

        (Padre Giovanni Contarin)p-g-contarin-camilliano.bmp

Tutti contro tutti

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All’interno dell’Islam
Oggi si scontrano sunniti contro sciti
E viceversa non si può dimenticare quello
Che succedeva nell’Irlanda del Nord,
non secoli fa. Ieri!
Cattolici contro protestanti e viceversa.
Tutti contro tutti

(testo luca de mata)

  • Malachy Keys – padre di una vittima Irlanda
    Mi chiamo Malachy Keys. Sono il papà di Donna Marie Keys, sopravvissuta ad una bomba nel agosto del 1988.
    Arrivai all’ospedale e ci indirizzarono al reparto sette.
    Arrivato lì, non la riconoscemmo!
    Era sfigurata dalle fiamme. Il 65% del corpo bruciato.
    La testa? 56 punti.
    Il petto ferito dai vetri rotti.
    Pensavo di diventare pazzo. La portarono a Belfast.
    I chirurghi mi prepararono al peggio. Non ho mai pianto davanti a lei. Le ho solo detto che le volevo bene.
    Ci sono giorni tranquilli e giorni terribili. L’unica cosa che resta è pregare. Cattolici e protestanti oggi vogliamo solo un futuro migliore per tutti i nostri figli.

(Malachy Keys)

Tutti contro tutti,
ma poi chi sempre paga di più
sono i poveri, i più poveri.
Gli emarginati!
Perché chi ha la responsabilità
di portare fuori dalla miseria
miliardi di poveri
con più facilità incolpa,
accusa, gli altri…
…quelli che sono di là.
Tutti contro tutti
questo vogliono
gli stregoni del terrore
che infuocano milioni di disperati del pianeta
accusando una religione anziché un’altra
di difendere gli interessi
dei popoli ricchi contro i popoli poveri.
Falso. Zizzania!
La verità è
che ogni fede è pace,
affermazione di giustizia .
Amore per i più deboli.
Ma purtroppo spesso è il contrario,
si vive in modo aggressivo, violento,

(testo luca de mata)

Dove era Dio quando gli uomini organizzavano i campi di concentramento?

Cattolicesimo 11 Commenti

Nessuna religione
è scuola di morte
è l’uso, l’interpretazione
che si da alla religione.
La strumentalizzazione
che l’uomo fa del nome di Dio.
“Dio è con noi!” dicevano i nazisti,
ed allora? Dio?
Nei campi di sterminio! Nei gulag!
Dio dove eri?
Dove sei Dio? Ogni volta
che nel Tuo nome si uccide?
La domanda a Wanda Poltwaska
ultima dei pochi sopravvissuti
agli orrori degli esperimenti dei medici
nei lager di Hitler.
Dio dove eri? È questa è una domanda
legittima? Dio perché non fermasti
tutti quegli orrori, ed ancora oggi! perché?

(testo luca de mata)

  • Prof.ssa Wanda Poltwaska
    “La domanda “dove era Dio quando gli uomini organizzavano i campi di concentramento” è una domanda priva di senso. Ho vissuto ben 4 anni in un campo di concentramento e non mi è mai passato per la mente di pensare che mi ci trovavo perché lo voleva Dio! Ero perfettamente cosciente che mi trovavo là solo perché vi ero stata messa dai tedeschi, nemici. Abbiamo lottato per la libertà della Polonia, abbiamo perso, sono stata arrestata. Queste erano le conseguenze della mia decisione di voler lottare per la libertà e della nostra disfatta. I tedeschi avevano diritto di arrestarmi. Ce l’avevo con i tedeschi quando mi hanno sottoposta a degli esperimenti chirurgici come un coniglio da sperimentazione. Questo non avevano diritto di farlo.
    E qui la domanda: cosa facevano gli uomini agli uomini? Accusare Dio delle conseguenze degli atti umani è un’incomprensione e una ingiustizia. Dio è dappertutto e sa tutto, e tutto ciò che succede nel mondo, avviene nella sua presenza. Tuttavia, un conto è sapere ed un conto è decidere. Non è stato Dio a decidere l’esistenza di Rawensbrick, Auschwitz. Questo sono gli atti dell’uomo nei confronti di un altro uomo. Si pone un’altra domanda: dove era l’umanità in quelle persone che hanno fatto tutto ciò, perché i loro atti erano tanto disumani? Allora anche la domanda deve essere rovesciata, cioè: non dove era Dio, ma dove era l’uomo? Cosa era successo con l’uomo che ha cessato di essere uomo? Bisogna trovare la risposta proprio su queste domande. Cosa succede con l’uomo che realizza la sua umanità in modo inferiore alla propria umanità? Uomini disumani! Il problema è di ritrovare l’identità umana come figli di Dio, l’umanità che può svilupparsi in modo da far diventare un uomo un eroe o farlo diventare anche un criminale. Dall’uomo stesso dipende ciò che diventerà. Tutto quello che avveniva in quei campi era un crimine che richiede una punizione.
    Un’altra domanda: chi può perdonare tali crimini? Credo che debba essere Dio a perdonarli e non tanto l’uomo, non so se l’uomo ne abbia il potere. Si può domandare, invece, quanto e come perdona Dio. L’economia divina è diversa da quella umana. Presso Dio il perdente è colui che vince, e il danneggiatore è il perdente. La giustizia arriva non durante la vita terrena, ma dopo la morte. La misericordia divina, invece, si rivela nel fatto che viene lasciato il tempo a coloro che hanno commesso dei crimini, perché si convertano e migliorino. Qui si manifesta anche l’amore di Dio. Coloro che sono stati uccisi, i martiri, vanno direttamente in cielo, coloro che l’hanno fatto vivono o sono rimasti in vita per poter ripagare i loro atti e convertirsi.”

(Prof.ssa Wanda Poltwaska)

Le religioni, un confine alla libertà della persona ?

Cattolicesimo 16 Commenti

Il vero dibattito nelle società
dove il dibattito è libero,
ed il confronto religioso è libero:
è se le religioni sono un confine
o meno alla libertà della persona
Intendendo la parola libertà
nel suo significato più vero.

(testo luca de mata)


  • Don Nicola Bux

    “Un uomo per capire la verità per arrivare alla verità per cercare la verità ha bisogno di libertà non ci devono essere condizionamenti non ci devono essere diciamo delle costrizioni soprattutto – perché – perché l’uomo ha bisogno di recuperare l’essere libero perché egli possiamo dire che nasce libero e ha bisogno di crescere comprendendo meglio il senso di questa libertà – e il senso di questa libertà è dato unicamente dall’incontro di tutto l’essere ragionevole amorevole volitivo operativo con la verità – penso che oggi dobbiamo un tantinopassare da un confronto se vogliamo anche un apparentemente innocuo appaiamento delle religioni a un dibattito a un dialogo sul senso della libertà – in che senso Dio vuole la libertà in che senso l’uomo deve essere libero – tutti conosciamo il fenomeno del passaggio di religione delle conversioni del cambiamento c’è chi si scandalizza chi teorizza che l’uomo dovrebbe rimanere sempre bloccato nella sua religione – ma sappiamo che questo non corrisponde – gli uomini continuano a cambiare religione – gli uomini abbandonano una e ne prendono un’altra e alcune religioni condannano questo alcune leggi addirittura vogliono far fuori chi fa questo – però sappiamo che la libertà è più grande è più forte – davvero credo che su questo punto della libertà di Dio della libertà dell’uomo si gioca tutta la verità di una religione – d’altronde sappiamo che il cristianesimo alle origini convinceva per questa capacità di coniugare la ragione con la fede e non c’era fanatismo e soprattutto di come riusciva poi a tradurre ragione e fede nell’amore verso gli altri nel diremo noi oggi nell’etica nella morale – ecco penso che un confronto tra uomini che credono o che non credono ma che sono sinceramente desiderosi di capire di vivere nella verità e nella libertà sia oggi il più grande contributo che si possa dare all’incontro tra le religioni.”bretagna-2.JPG

(don Nicola Bux)

Dialogo: confronto sereno? – Prof. Justo La Cunza

Cattolicesimo 1 Commento

Dialogo, confronto sereno?
La domanda al professore Justo La Cunza
che per anni ha diretto
il Pontificio Istituto di Studi Islamici

  • Prof. Justo La Cunza – preside emerito del Pontificio Istituto di Studi Islamici – Italia
    “Possiamo dire che in questo confronto fra la religione islamica e la religione cristiana sotto il punto di vista sotto l’ombrellone dell’educazione le sfide sono sempre le stesse – dove mettere la religione? Dove mettere la fede?
    Dove collocare la fede nella vita di tutti i giorni nella vita secolare: per questo occorre che i musulmani e i cristiani facciano un grande ritorno ai testi e alla tradizione e alla storia.
    I problemi di rapporto fra quello che si chiama la vita di tutti i giorni e la vita di fede sono dei problemi che l’uomo e la donna li porteranno fino alla fine dei loro giorni sono dei problemi che l’uomo e la donna li devono affrontare soprattutto nelle società dove c’è la diversità culturale dove c’è il pluralismo religioso.
    Perciò s’impone che l’educazione diventi non un luogo e uno spazio di scontro ma diventi soprattutto uno spazio dove credenti e non credenti e coloro che vengono da una tradizione cristiana o ebraica da una tradizione musulmana o buddista da una tradizione laica da una tradizione indu possano semplicemente dire la loro per quanto riguarda l’educazione sia dei piccoli sia dei giovani sia degli adulti. “
    (Prof. Justo La Cunza)

Tutto questo significa
rispetto dell’altro,
in tutti i passaggi delle nostre vite
e degli altri ossia significa
Amare il proprio prossimo
Come noi stessipersone008.JPG

“Non si uccide in nome di Dio!” – Giovanni Paolo II

Cattolicesimo 1 Commento

E’ il 2 aprile del 2005
Giovanni Paolo II
Karol Wojtila ci lascia.
Una folla immensa soprattutto di giovani
arriva a Roma.
E’ l’ultimo saluto.
In molti temono un atto estremo
del terrorismo internazionale.
Ma nessuno rinuncia ad essere qui
Nessuno si fa intimorire da quel
terrorismo che aveva
fatto dire nel 2002
per la giornata mondiale della pace
a Giovanni Paolo II

  • Parole di Giovanni Paolo II
    “Non si uccide in nome di Dio!
    Chi uccide con atti terroristici coltiva sentimenti di disprezzo verso l’umanità, manifestando disperazione nei confronti della vita e del futuro.
    …Pretendere di imporre ad altri con la violenza quella che si ritiene essere la verità, significa violare la dignità dell’essere umano e, in definitiva, fare oltraggio a Dio, di cui egli è immagine.
    A ben guardare il terrorismo strumentalizza non solo l’uomo, ma anche Dio, finendo per farne un idolo di cui si serve per i propri scopi.”

Con quelle parole Giovanni Paolo II
richiamava tutti alla responsabilità
di proclamare i valori delle religioni
mai in termini di contrapposizione
ma sempre di dialogo.
Sempre così è stato tra cristiani e musulmani?

Fondamentalismo contro democrazia!

Cattolicesimo 3 Commenti

Fondamentalismo contro democrazia!
Da qui la preoccupazione
la convinzione,
di quanti credono in Dio,
che proprio le religioni
saranno le perdenti di questo scontro,
ormai globale.
Ma sentite questa testimonianza
raccolta a Singapore.
Di un educatore di una delle grandi scuole
di questa Città Stato tra le più
sviluppate di tutta l’Asia.

  • Fratel Michael Broughton  – Scuola S. Giuseppe – Singapore.
    “Qui a Singapore una parola come infedele non significa molto, chi non crede nella tua fede crede in un’altra.
    Sarà un credente in un’altra religione più che un miscredente.
    Solo dall’11 settembre, da quando si parla del fondamentalismo islamico, sentiamo una parola come caffèr, la parola musulmana che significa infedele.
    Mai sentita prima questa parola, caffèr, infedele!
    Un genitore musulmano il cui figlio frequenta la nostra scuola non chiamerebbe mai un non-musulmano:”caffèr!”.
    C’è un risveglio del cristianesimo a Singapore, c’è un risveglio del buddismo, c’è un risveglio dell’islam.
    A Singapore, tante persone si convertono a altre religioni, ed è possibile che in una famiglia i membri appartengano a diverse religioni. E tutti vivono nella stessa casa.
    Parlando sinceramente, la cultura dei più giovani non è religiosa, non è asiatica, i loro valori provengono dalla televisione, i loro valori provengono dalla musica, i loro valori provengono da culture occidentali importate,
    La nostra gente più anziana è molto religiosa, la nostra società è sempre più laica.
    Dopo l’11 settembre, sempre più giovani condividono il modo di pensare generale del mondo, ossia che la religione forse è la causa dei problemi del mondo, e allora giungono alla conclusione che è meglio non praticare nessuna religione.
    Dobbiamo spiegare ai giovani che tutto questo non è causato delle religioni ma da estremisti, da fondamentalisti, fanatici!
    Minoranze!
    Persone meschine che hanno interessi privati, politici, e usano e interpretano la religione per loro.
    Non dobbiamo stancarci di spiegare ai giovani queste cose. Incontro monaci, monaci buddisti, sacerdoti taoisti e imam musulmani. Questa è una preoccupazione comune. Perché se vedi la televisione, leggi i giornali, non puoi non pensare che le religioni non siano responsabili di stragi e guerre e non di cose buone.”

(Fratel Michael Broughton)

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