Intolleranza e razzismo sempre più intaccano i principi fondanti delle democrazie

Ebraismo

Ovunque gireremo lo sguardo
sugli altari innalzati dalle religioni
sul pianeta…
scopriremo che al fondo della speranza
di Dio e di ogni religione
c’è un uomo,
sia esso credente o non credente!.
C’è la vittoria dell’uomo, nella sua interezza di amore,e questo vale per tutte le religioni,
e questo comunque
è l’impegno di tutte le persone
di buona volontà
siano esse credenti o non credenti.
Sconfiggere il fondamentalismo terrorista
non è
e non sarà cosa facile.
Il rischio
che le società occidentali per difendersi
restringano i confini delle garanzie
alle libertà delle persone
esiste.
I segnali sono evidenti
Intolleranza e razzismo
sempre più intaccano
i principi fondanti delle democrazie.
Ma non è forse questo
il primo obbiettivo dei fondamentalisti?
radicalizzare lo scontro perché scontro ci sia!
Ma siamo già sull’orlo di questo baratro?
Ad Assisi nella giornata organizzata dalla
Comunità di Sant’Egidio
abbiamo incontrato
il Rabbino Capo d’Israele.

(testo luca de mata)

  • Shear-Yashuv Cohen  – Rabbino Capo d’Israele –
    “Siamo venuti alla riunione di S. Egidio, in questa straordinaria città qual é Assisi, dove il Papa Giovanni Paolo II fece il suo famoso annuncio ecumenico per cercare, insieme agli uomini di fede di tutto il mondo, il cammino verso la pace.
    La fede e l’amore sono due vie con le quali si possono ottenere le cose più straordinarie ma anche quelle peggiori. Gli uomini si uccidono in nome dell’ amore: questo non é vero amore, questo é invidia.
    Gli uomini possono, in nome dell’amore, impegnarsi insieme per uno stesso obiettivo, santificarlo e purificarlo, shear-yashuv-cohen.bmplavorare per esso.
    Noi pensiamo che quello che sta accadendo in questa Terra Santa, sacra per tutte le religioni, é che gli estremisti musulmani Hebzollah, della Jihad e di altri gruppi, invece di trasformare la fede e la religione in una fonte di solidarietà, collaborazione e amore per l’umanità che é stata creata nel nome di Dio, si rendono assassini per soddisfare la volontà divina.
    Il Signore non vuole che ci uccidiamo l’un l’altro ma che ci amiamo e se c’é una terra che noi amiamo e santifichiamo e che loro amano e santificano, bisogna imparare a vivere insieme su questa stessa terra, la Terra Santa.
    Impossibile negare la santità di questa terra perché nella Bibbia i profeti Isaia, Geremia e Ezechiele hanno profetizzato il ritorno dei figli d’Israele, degli ebrei, alla loro terra. l’Islam crede nella Bibbia: la chiamano “Il Libro dei Libri” e a noi ebrei ci chiamano “il popolo del Libro.”
    Ho menzionato prima l’ultimo Papa che é stato uno tra i più popolari. Egli ha parlato di questa terra come la terra che Dio ha promesso ad Abramo, Isacco e Giacobbe e ha parlato del popolo ebraico come il popolo eletto, e di noi come i fratelli maggiori e amati.
    E noi speriamo, noi crediamo e preghiamo che Dio illumini i cuori di coloro che vivono in questa Terra Santa e di coloro che li aiutano. Sappiano che noi rimarremo qui perchè questa é la volontà divina e che non ci uccideremo l’un l’altro, non ci massacreremo ma impareremo a vivere insieme.
    Noi vogliamo fare qui un santo appello a tutti gli esseri umani che invocano il nome di Dio: mettete fine a quest’eccidio, mettete fine a questo spargimento di sangue! Risolveremo i problemi politici se ci sediamo insieme e parliamo “senza alzare la mano e la spada” uno sull’altro.
    Io ripeto e dico: l’orribile interpretazione che viene data alla religione e alla fede che permette alla persona di suicidarsi per uccidere l’altro, il che è un doppio assassinio, uccisione di sé stesso e degli altri.
    Io sono sicuro che é un’interpretazione falsa, io so che il Signore non ha ordinato questo, che l’Islam non obbliga a questo ed è una spiegazione errata su cui é necessario che ritornino i capi della religione musulmana .
    Io mi rivolgo anche ai figli del mio popolo perché facciano di tutto per giungere alla pace e alla comprensione nella speranza che tutti noi possiamo vivere in qualsiasi luogo nella Terra Santa senza avere paura per la nostra vita e per le nostre famiglie.
    Non é necessario strapparci da nessuna casa, da nessun insediamento, da nessuna azienda agricola solo per motivi politici. Siamo venuti per stare qui, questo é il grande precetto dell’ebraismo.
    Il Precetto tra i più importanti, precetto che equivale tutte i precetti del Pentateuco: è vivere nella Terra Santa costruirla, abitarla e svilupparla nel bene di tutti i suoi abitanti e per il bene di tutto il mondo perché presto verrà il tempo della fine dei giorni in cui tutte le genti verranno e diranno: “Orsù andiamo e saliamo sul monte del Signore, alla casa del Dio di Giacobbe che ci indicherà la strada e andremo nelle sue vie perché da Sion uscirà la Torah e la parola del Signore da Gerusalemme.
    Amen.
    Sia fatta la Sua volontà.”

(Shear-Yashuv Cohen)

74 risposte
  1. Anna :

    Mia madre era Ebrea e mio padre Cristiano. Io credo che tutti siamo persone con gli stessi diritti e la stessa dignità. La questione d’Israele si risolverà quando i due popoli faranno una vera pace e conviveranno in pace. Tutto il mondo ne trarrà beneficio. La pace in Israele è la pacenel mondo.

  2. Laura Tussi :

    LA CONCEZIONE RAZZISTA.
    Il Nazismo e l’Ermeneutica del Male.

    “La posizione del governo sta rasentando l’ottusità costringendo il nostro Paese in una situazione di isolamento internazionale sempre più preoccupante.
    Siamo a una sorta di delirio di onnipotenza che dovrebbe preoccupare tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’Italia: su crisi e immigrazione, in nome della propaganda elettorale, questo governo ci sta spingendo in un tunnel davvero pericoloso”…

    Anna Finocchiaro

    di Laura Tussi

    Nel Mein Kampf, Hitler considera l’ebraismo come il nemico mortale dell’umanità “aria” e del cristianesimo, biasimando tutte le diverse correnti politiche e di opinione che si sono scontrate ideologicamente con il nazismo.
    Secondo Hitler, il vero ed autentico problema storico consiste nella presenza occulta dell’ebraismo internazionale che esercita una costante azione corruttrice del popolo tedesco.
    Il nazismo tedesco propugna un razzismo assoluto per cui anche l’umanità femminile ricopre un ruolo degradato e subordinato dove secondo Hitler “le donne sono oggetti, e ornamenti di un mondo di uomini”.
    L’assoluto razzismo di Hitler riconosce l’esistenza di razze diverse e il pieno diritto della razza superiore di dominare le altre razze nella radicale contestazione dell’idea di uguaglianza propugnata dal marxismo.
    Il concetto di uguaglianza tra gli uomini è considerato da Hitler una corruzione ed intossicazione delle razze, dove il marxismo internazionale avrebbe la responsabilità storica di aver diffuso e propagato il virus dell’uguaglianza tra gli uomini.
    Da queste considerazioni, il nazismo individua il nesso tra uguaglianza, ebraismo e marxismo nella lotta hitleriana contro l’uguaglianza tra gli uomini affermata storicamente dalla cultura progressista e riproposta teoricamente dal marxismo, che per la prospettiva nazista, consiste in un elemento di disordine e caos che turba il regolare svolgimento della natura.
    Secondo la Weltanshauung nazista, il forte domina sul debole e una razza di padroni avrà il diritto esclusivo di utilizzare le risorse della terra a suo unico vantaggio.
    Questa morale, orientata alla lotta per l’esistenza, viene distorta nel momento in cui si affermano i concetti di uguaglianza tra gli uomini e si rivendicano i diritti inviolabili e inalienabili per i singoli individui.
    In base alla concezione nazista, il principio di uguaglianza e la rivendicazione dei diritti universali e imprescindibili della persona scardinano la visione biologica e naturalistica della supremazia della razza forte, introducendo un concetto etico e morale che sovvertirebbe la dialettica naturale dell’esistenza.
    Nei primi decenni del ‘900 era largamente diffusa l’idea che i problemi economici e sociali tedeschi fossero causati dalla degenerazione genetica di una parte della popolazione tedesca.
    Nei primi decenni del secolo, il movimento eugenetico svolse una campagna diffusa per la sterilizzazione obbligatoria delle persone considerate socialmente indesiderabili, tra cui i degenti dei manicomi, gli autori dei reati sessuali, gli epilettici, gli individui con basso quoziente d’intelligenza e le persone moralmente degenerate.
    Il naturalismo razzista propugnato da Hitler diventa una concezione unica con la volontà divina.
    La perenne lotta per l’esistenza con il trionfo del più forte incarna una precisa volontà divina per cui opporsi a questa legge cosmica non solo è contro il naturale svolgimento della vita, ma ponendosi a tutela dei deboli, dei diversi, dei malati, degli antisociali, consisterebbe in una clamorosa violazione della volontà divina contro Dio e contro le leggi naturali.
    Hitler critica il marxismo quale strumento politico della congiura ebraica e internazionale per il dominio della massa sui singoli, ricalcando la tradizionale critica reazionaria alla democrazia.
    Hitler con il sistematico accostamento tra ebraismo e marxismo vuole colpire la complessa corrente di pensiero e di civiltà, alla base dell’evoluzione culturale, civile e sociale della tradizione occidentale, rimuovendo dalla coscienza moderna la concezione stessa dell’uguaglianza tra gli uomini, ossia il grave virus che la cultura ebraica, tramite il cristianesimo, ha diffuso nella civiltà occidentale.
    Questa idea, inerente l’uguaglianza degli uomini al cospetto della divinità, fu costitutiva della tradizione cristiana che attuò una rivoluzione culturale ed etica, proclamando l’uguaglianza di tutti gli uomini di fronte a Dio.
    Questa concezione si radica nella cultura religiosa ebraica da cui è sorto il cristianesimo ed è stata ripresa nel programma politico e sociale del marxismo, in qualità di erede dell’illuminismo e del giusnaturalismo.
    Il razzismo nazista nega radicalmente la concezione dei diritti inalienabili e imprescindibili delle singole persone e dell’uguaglianza tra gli uomini e le razze.
    Il cristianesimo ha propugnato l’uguaglianza degli uomini davanti a Dio.
    Il giusnaturalismo e l’illuminismo hanno laicizzato questa concezione religiosa, proclamando l’esistenza di diritti universali di ogni singolo, uomo e donna e il marxismo ha proclamato con il suo programma sociale, civile ed economico, proprio l’uguaglianza tra gli uomini, proponendo l’antitesi più valida e radicale di ogni concezione razzista, affermando l’utopia della costruzione di un mondo di liberi e uguali.
    L’assolutismo razzista di Hitler agisce in controtendenza rispetto all’evoluzione civile e spirituale progressista della tradizione occidentale, al fine di far emergere una situazione sociale e biologica per cui il più forte possa dominare sul più debole.
    L’assoluto razzismo hitleriano vuole fare coincidere ebraismo, cristianesimo, illuminismo e marxismo come ideologie colpevoli di difendere il principio egualitario e la connessa concezione dei diritti inalienabili che costituiscono per Hitler il massimo crimine contro la visione del mondo razzista del nazismo.
    L’abbinamento nazista tra ebreo e comunista costituisce una manovra propagandistica, attraverso cui l’ebraismo internazionale viene identificato ed utilizzato come capro espiatorio di tutti i problemi della nazione tedesca, con la volontà di contrastare il valore del concetto stesso di uguaglianza dei diritti umani, riportando il contesto della razza dominatrice a una concezione aristocratica, biologicistica e virile della vita e della lotta per l’esistenza.
    La concezione razzista del nazismo, teorizzato da Hitler, prevede il dominio universale e totale della razza superiore da realizzarsi non solo con l’eliminazione sistematica degli ebrei, ma anche con l’annientamento e la sottomissione di tutti i popoli, le categorie e i gruppi sociali considerati inferiori, contro la deriva della modernità, i cui principi fondanti sono rappresentati dall’illuminismo e dal programma marxista che, al contrario, prevede la possibile costituzione di una società di liberi ed uguali.

    Laura Tussi

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