Donna: carne per il prossimo cliente.

Cattolicesimo, Cristianesimo

Dio pace o dominio?
E quindi come non affrontare
l’umanità nella sua interezza
maschile e femminile?
Non si approfitta forse
di una lettura
fondamentalista delle religioni
per sottomettere il segno femminile
a quello maschile?
Tutti figli di un unico Padre!
e poi lì al mercato a
comprare una donna
30 anni più giovane di te!
e sbattertela
schiava delle tue perversioni!
E poi
donna usata
risbatterla
dove l’hai acquistata
solo carne
per il prossimo cliente.
Nel quartiere a luci rosse
di Bangkok il convento
di clausura delle monache
Carmelitane una presenza
ed una testimonianza unica
di amore e di coraggio.

(testo luca de mata)

  • Suor Tharica Tiravanichpong – Priora Carmelitane – Bangkokt-tiravanichpong-priora.bmp
    Siete nel Carmelo di Bangkok tutto intorno a qui i turisti alla ricerca del sesso. E tantissimi di questi così detti turisti sono cristiani. Tanti hanno una famiglia e tanti tornano con l’aids. Tragedie in cui coinvolgono mogli e figli.
    Come chiamarli turisti gente che usano queste ragazze come se fossero dei prodotti commerciali, vendere e comprare godimento. Ragazze costrette a prestarsi a tutto quello che i loro clienti chiedono.
    Tutto questo è contro Dio
    Tutto questo fa scadere il valore dell’umanità e della persona umana.
    Donne sfruttate ridotte a merce senza valore.
    In particolare chi è cristiano si dovrebbe ricordare che non si sfrutta mai una persona e per di più per scopi sessuali.
    Usano i loro soldi per umiliare i poveri, comprano i poveri per fare sesso,
    Perché non usano il loro denaro per alleviare le sofferenze dei poveri e conquistarsi dei meriti.
    Dovrebbero ricordarsi di essere cristiani e non usare il denaro per ottenere il domino sessuale sul prossimo.

(Suor Tharica Tiravanichpong )

86 risposte
  1. G. Morini :

    Voglio ricordare su questa pagina del vostro blog le parole del fondatore della Giovanni XXIII: Don Oreste Benzi pronunciate pochi giorni prima di lasciarci, mi sembrano attinenti e mi risuonano ora nelle orecchie leggendo le parole della monaca. Parole di Don Benzi, che della battaglia per l’abolizione della prostituzione e contro tutte le nuove schiavitù aveva fatto la ragione della sua vita e della sua fondazione: “come realizzare il bene comune? Io ho visto, penso e credo che il nemico – perdonate la parola – del bene comune è… siamo noi cattolici. In che senso? Ovunque ci si gira si è persa, si è sbriciolata e poi scomparsa la coscienza di essere popolo, popolo di Dio, con una missione di salvezza da portare. Oggi però, oggi, 19 ottobre, ieri, domani. Il messaggio di Gesù, meglio, la soluzione dell’esistenza umana che ci dà Gesù, l’ha affidata a noi, ma non si può portare avanti così, sbriciolata. L’interesse di partito, l’interesse del potere, l’interesse delle stanze dei bottoni e tutto ciò che è collegato a esso è diventato la coscienza pratica ed attuativa, e così si ha il tradimento della rivoluzione cristiana, come dice Benedetto XVI, della rivoluzione di Dio. Perché mancano le strategie comuni da portare avanti. Ogni realtà, ogni gruppo ecclesiale, ogni parrocchia, ogni movimento. Dice bene Seneca che il vento favorevole a poco giova, se il marinaio non sa dove andare. E quando la barca sta troppo ferma corre il rischio di affondare. Per inerzia, per una legge interna, dell’inutilità. Mancano questi piani.”

  2. Michele :

    Ho letto su questo blog, nato da un’inchiesta televisiva di Luca de Mata “Dio: pace o dominio” un suo articolo dall’altrettanto avvincente titolo “Donna, carne per il prossimo cliente”. Un manifesto, sintetico ma inquietante, sulla grave situazione in cui versano le prostitute del mondo. Carne a poco prezzo, schiave del sesso, oggetti pronti per l’uso; atti che deturpano la libertà e la dignità della persona umana, creata addirittura ad immagine e somiglianza di Dio.
    Ancora oggi, all’alba del III millennio dell’era cristiana, anche in Occidente, dove si dovrebbe vivere in un ambiente culturalmente o tradizionalmente cristiano, convintamene democratico e certamente opulento, si consuma, anche nello stesso momento in cui scriviamo o leggiamo questa riflessione, il più ignobile degli atti umani: lo sfruttamento sessuale di una giovane donna, magari straniera, povera e malata. Eppure il 25 novembre torneremo a ricordare farisaicamente la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, voluta dall’ONU il 17 dicembre 1999, in ricordo della data in cui nel 1960, nella Repubblica Dominicana, tre donne, mogli e parenti di oppositori del regime, furono deportate, violentate e uccise.
    Scioccante, a tal proposito, è la dichiarazione di suor Tharica Tiravanichpong, priora delle Carmelitane a Bangkok in Thailandia, quando afferma che “moltissime ragazze sono costrette a prestarsi a tutto quello che i loro clienti chiedono, a pochissimi passi dalla loro casa di clausura. Tutto questo – sembra lo dica gridando – è contro Dio. Tutto questo fa scadere il valore dell’umanità e della persona umana. Donne sfruttate ridotte a merce senza valore. In particolare chi è cristiano si dovrebbe ricordare che non si sfrutta mai una persona e per di più per scopi sessuali. Usano i loro soldi per umiliare i poveri, comprano i poveri per fare sesso. Perché non usano il loro denaro per alleviare le sofferenze dei poveri e conquistarsi dei meriti?”.
    Purtroppo, questa crudele realtà è tristemente nota anche nella capitale del cristianesimo: Roma. Mentre un tempo le grandi vie consolari dell’impero vedevano transitare uomini, soldati, merci, idee, ma soprattutto pellegrini, che dalla spagnola Santiago passavano per l’Urbe, pronti a proseguire il santo viaggio per la città santa, Gerusalemme, oggi troviamo, su quelle stesse pietre, bambine, ragazze e donne di ogni nazionalità che sono costrette a prostituirsi pur di mandare, se ci riescono, pochi spiccioli ai lontani familiari, magari ai propri figli, perché sopravvivano qualche altro mese in più. E tutto questo in nome della libertà, del divertimento fine a se stesso e della mercificazione della persona umana, vere cattedre del relativismo e del nichilismo imperanti.
    Conclusione: di chi è la responsabilità? Certamente di tutti, si dirà – altra formula relativista; ma se la politica esercita un primato nel servizio ai cittadini, tocca a lei risolvere il problema. E allora, che la smetta di pensare soltanto ai politicismi, e meglio farebbe se mettesse mano a considerare seriamente e concretamente questo scottante problema umanitario. E perché no, a partire dall’Italia.

  3. Pierfrancesco :

    Un mio caro amico, mi suggerii, alcuni mesi fa, di sentire Don Oreste Benzi, per un lavoro che dovevo fare.
    Don Oreste, che non conoscevo, mi parlò del tema della droga e della responsabilità del potere, su questo tema, in maniera durissima e delicata insieme.
    Mi impressionarono, quella volta, la sua umanità e il suo candore, così come ero rimasto impressionato tutte le volte che avevo ascoltato da lui parole di amore nei confronti degli ultimi e parole durissime nei confronti degli uomini di potere. Del resto, in questo fu testimone e attore del piano di Dio, che è il piano degli ultimi.
    Antoine de Saint-Exupéry immagina che “il piccolo principe”, attraversando il deserto, incontri un fiore, un fiore a tre petali, un piccolo fiore da niente… Il “piccolo principe” domanda al fiore “dove sono gli uomini” e il fiore risponde “Gli uomini? Ne esistono, credo, sei o sette. Li ho visti molti anni fa. Non si sa mai dove trovarli. Il vento li spinge qua e la. Non hanno radici, e questo li imbarazza molto”.
    Le fiabe contengono sempre una verità. Dobbiamo guardare gli altri, non solo con gli occhi, perchè agli occhi resta sempre qualcosa di invisibile. Dobbiamo guardare con il cuore e con la ragione, con emozione e con passione, con carità, gli uomini, le persone, innanzitutto gli ultimi, i diseredati, i bisognosi, i sofferenti. Ciascuno, se facesse questo, riuscirebbe a guardare davvero e a rispettare l’altro da sè e potrebbe insegnarlo anche al potere come si fa. Anche a quel potere che si professa cristiano, che fa scandalo davanti al Vangelo quando, ad esempio, invece di accogliere ed integrare moltitudini di donne e uomini che cercano nell’occidente opulento una chance per la loro sopravvivenza, si “abbandona”, com’è accaduto a Roma, di recente, alle più sfrenate campagne xenofobe e razziste invece di tentare di governare questi processi.
    Se non guardiamo agli ultimi e li calpestiamo, come possiamo dirci cristiani?

  4. Marco :

    Trovo che parlare oggi della violenza che subiscono le donne sia un fatto importantissimo. Io vivo a Roma e tutti i giorni debbo scontrarmi con l’assurdità del “modello” di questa città. Un modello tutto buonismo e volemose bene ma che poi pecca gravemente di capacità di accoglienza e integrazione. Ogni giorno le strade consalari che accolgonop i turisti, i pellegrini e pure i pendolari sono piene di prostitute e nessuno si domanda che fare per loro! A nessuno interessano! Ho pure letto su un giornale che il vaticano si lamenta del suk di San Pietro…beh, penso che fanno bene a lamentarsi. E’ uno schifo e nessuno fa nulla! Basta! Integrazione non vuole dire calare le braghe davanti a tutto e tutti. Integrazione vuole piani di accoglienza stabiliti a tavolino, implica buon governo dell’amministrazione pubblica…. tutte doti che mancano a chi amministra la città in cui vivo: Roma, un tempo gloriosa, oggi lasciamo perde!!!!!

  5. Carla da Roma :

    Il programma è davvero straordinario.
    Il punto è che quelle realta, apparentemente lontane, sono presenti anche qui. E a farne le speso sono sempre le donne. Le speso non solo della violenza maschile, ma soprattutto della demagogia degli amministratori di turno che fanno finta di non vedere. Non sono in grado di gestire una città e vorrebbero gestire il paese!!!
    Gli unici a fare davvero qualcosa di concreto sono sempre e solo i volontari. Le associazioni di volontariato, di qualunque colore, sono realmente l’anima buona del Paese. Altro che sussidiarietà…
    Dramma nel dramma è, poi, l’incapacità di dare futuro a queste persone. troppo spesso la strada è l’unico modo per mangiare. Altro che dignità delle persone e rispetto dei diritti.
    Troppe, davvero troppe parole in questo paese… Troppi pochi fatti.

  6. Andrea Piersanti :

    “Non esiste più un mondo uniforme – ha detto Benedetto XVI ad un gruppo di sacerdoti italiani questa estate sulle Dolomiti -. Soprattutto nel nostro Occidente sono presenti tutti gli altri continenti, le altre religioni, gli altri modi di vivere la vita umana. Viviamo un incontro permanente, che forse assomiglia alla Chiesa antica, dove si viveva la stessa situazione. I cristiani erano una piccolissima minoranza, un grano di senape che cominciava a crescere, circondato da diversissime religioni e condizioni di vita. Quindi, dobbiamo reimparare quanto hanno vissuto i cristiani delle prime generazioni. San Pietro nella sua prima Lettera, al terzo capitolo, ha detto: «Dovete essere sempre pronti a dare ragione della speranza che è in voi». Così lui ha formulato per l’uomo normale di quel tempo, per il cristiano normale, la necessità di combinare annuncio e dialogo. Non ha detto formalmente: «Annunciate ad ognuno il Vangelo». Ha detto: «Dovete essere capaci, pronti a dare ragione della speranza che è in voi». Mi sembra che questa sia la sintesi necessaria tra dialogo e annuncio”. Ho voluto postare questa frase del Papa a commento della drammatica denuncia di Luca De Mata perchè la disperazione che il male produce può essere combattuta solo con la speranza

  7. Maria Caterina Calabrò :

    Come affrontare l’umanità nella sua interezza maschile e femminile? Mi ha colpito molto il programma e spero che continui a denunciare tutto ciò che è poco degno dell’uomo e si adoperi alla soluzione di quanto rilevato.
    In una città come Roma, dove vivo, apparentemente “aperta” come vuole l’immagine di chi la governa, l’umanità maschile e femminile viene quotidianamente offesa nella sua dignità. Non serve quindi migliorare l’immagine apparente di un luogo, di una città, ma far conoscere le situazioni come il programma ha ampiamente fatto e predisporsi insieme alla solidarietà.

  8. Rita da Perugia :

    Come parlare qui oggi di umanità maschile e femminile? Il programma aiuta ancora a credere nella possibilità che ci possa essere, nonostante tutto,
    un’umanità “salvata”,strappata alla violenza ed alla logica del potere. Grazie

  9. Alessandra- Roma :

    Le donne sfruttate, soggiogate al profitto degli uomini, alla loro violenza. Roma ha esempi eloquenti in tutte le strade d’accesso alla città: si vorrebbe gridare all’ingiustizia di questa situazione. Un programma come questo può farlo. Aiutateci.

  10. Lorenza M. Travaglini :

    Donna umiliata, dignità calpestata, persona, immagine di Dio rifiutata. Il programma evidenzia come la ragione umana prima o poi chieda a Dio gridando il riconoscimento di sé come creatura e non come cosa venduta e reclama universalmente e per tutti dignità e libertà; chiede a Dio la pace e si oppone al dominio dell’altro.

  11. francesco da rimini :

    Vivo a Rimini, nella città in cui don Benzi ha dato inizio ad una delle sue più grandi battaglia di civiltà: la donna non può essere pensata come oggetto per gli sfoghi sessuali di noi uomini, oggi fortemente consapevoli che sono sfruttate da mani criminali che commerciano per soddisfare i desideri di milioni di uomini italiani.
    E’ per questo che ritengo giusto rendere illegale la prostituzione anche punendo i clienti, che sono parte integrante di questo spregevole e disumano sistema che noi proteggiamo anche con la nostra omertà e indifferenza e reputo doveroso prendere provvedimenti concreti con questo male. Don Benzi quest’anno aveva ripreso anche la lotta contro le istituzioni qui a Rimini, in quanto dopo dieci anni il fenomeno dello sfruttamento è ritornato sulle nostre strade. Speriamo che le istituzioni locali non facciano finta di niente, a maggior ragione adesso, in quanto don Benzi non potrà più denunciare con forza contro questo scandalo d inciviltà!

  12. Adriana da piacenza :

    Sono sposata, e come per tante mogli come è possibile accettare che il proprio marito vada in cerca di giovani prostitute, tante volte anche minorenni? Ho letto che il 70% dei clienti sono uomini sposati, tanti anche da poco tempo. Inoltre, tanti uomini chiedono a queste donne sfruttate dei rapporti non protetti, promettendo loro cifre superiori alla media, consapevoli di poter contrarre serie malattie, contagiose per le loro stesse mogli! Come possiamo noi donne non ribellarci! dove sono finite le femministe di un tempo? Far finta di niente significa diventarne complici!

  13. giacomo :

    tempo fa mi trovavo in Romania per lavoro e parlando con alcuni colleghi rumeni, cercavo di far capire loro che è assurdo che il loro paese non riesca a contrastare il fenomeno della tratta di tante giovani donne indotte alla prostituzioni nei paesi dell’europa occidentale. Un mio collega rumeno mi ha zittito rispondendomi: il nostro stato sarà pure inefficiente, ma fino a quando vi saranno i vostri clienti che chiederanno donne per i loro bisogni sessuali, sarà impossibile riuscire a fermare un commercio così lucroso. siete voi i primi colpevoli!

  14. VIRGILIO VAZZARI :

    ORMAI ANCHE IL SIGNORE E’ STANCO DI VEDERE LE SUE CREATURE VENDUTE E SCHIAVIZZATE DA L’UOMO. E NON BASTANO TERREMOTI HO CATACLISMI PER FARLO RIFLETTERE.
    l’UOMO SI E’ PREMUNITO SFRUTTANDO L’INTELLIGENZA CHE GLI HA DATO IL CREATORE, INVENTANDOSI DEI E DIVINITA DI VARIO TIPO PER SOGGIOGARE I FRATELLI PIU’ DEBOLI, ACCECANDOLI IN PROGRAMMI E CULTURE CHE INDUCONO ALL’ISTINTO ANIMALE ANNULLANDO AD ESSI DIGNITA’E PUDORE,INDUSTRIALIZANDO LA PORNOGRAFIA E CONSIDERANDO QUESTI SFRUTTATORI CRIMINALI ALLA PARI DI PERSONAGGI IMPORTANTI ALL’OPINIONE PUBBLICA COME SE FOSSERO DELLE STAR DEL CINEMA DA IMMITARE.
    ALLA MAGDALENA GESU’ SI AVICINO E PERDONO COME DONNA, E PER LE MAGDELENE DI TUTTO IL MONDO IO DEDICO IL MIO SCRITTO.

    MAGDALENA

    Ragazze mie sorelle mie, figlie mie, voi amore di giovinezza, voi amore di bellezza che profumate di gioventù. Come fiori venite colte, ma non da chi voi amate, ma da coloro che usano il vostro corpo per quattro denari e non con amore. Solo Dio e amore e a nessuna Eva, ha messo il cartello vendesi.
    Un nome qualsiasi hai dato al tuo corpo, un corpo d’amare per la gioia del Creato. Ma qualcuno vilmente ti ha ingannato, ricattate nella povertà e nel vostro io. E ciò che offende la vostra dignità e coscienza e offende Dio, la vita e l’innocenza, in quanto l’amore puro è quello degli innamorati. Con il sorriso vi presentate, ma con la morte nel cuore voi dovete soggiacere per povertà e ingenuità. Ricattando i vostri cuori, vedendo in voi, mercanzia e denari, non solo sfruttano i vostri corpi, ma calpestano la vostra dignità e tutto il vostro essere di creature di Dio e di quanto umano, e di quanto umano c’è in voi. Rinchiuse nei bordelli o nelle strade, abbandonate al freddo e al sole, con la morte nel cuore come animali da monta vi accoppiate con lo sciacallo di turno, per denaro o sopravvivenza, disprezzate, emarginate con indifferenza, di chi dovrebbe aiutarvi ad uscire dal male. Senza coscienza alcuna, vi lasciano soggiacere al male e alla morte, perché non sanno chi è il prossimo e chi è il Creatore.
    Written by Virgilio Vazzari

  15. gianfranco rubini :

    quest’oggi sul quotidiano Libero, c’è un articolo che parla di un disegno di legge discusso in consiglio dei ministri alcuni giorni addietro, relativo alla riapertura delle case chiuse, presentato da quattro ministri. Sembra assurdo che appena morto don Benzi si mettano subito a discutere di questa oscena possibilità. Non hanno perso tempo! non è passato neanche un mese dalla morte di colui che ha sempre contrasto con tutte le sue forze uno scenario legislativo tendente alla legalizzazione di questo profondo male; a me pare che adesso i politici si sentano ormai liberi di portare avanti un disegno del genere, in quanto pensano che ci sia più nessuno a contrastarli e a difendere senza tornaconti, la dignità e la sacralità della vita e della donna! Vergogna!

  16. Pierfrancesco :

    La politica, che dovrebbe essere la forma più alta di amore civile per il prossimo, se edificasse il bene comune e fosse servizio, fa strame del diritto e dei diritti, della persona in quanto tale.
    Se riflettiamo un attimo, i politici parlano tutti usando il tempo futuro, non si occupano del presente, della vita quotidiana delle donne e degli uomini. Chi crede sa a chi appartiene il futuro. Non appartiene a Dio. Dio è presente, è la donna costretta a prostituirsi, è l’amico che non riesce a tirare a campare, è il giovane che è indotto a perseguire modelli di comportamento anti-sociali, sono i bambini che subiscono soprattutto in famiglia soprusi e violenze, è la periferia degradata delle nostre città, è l’ignoranza e l’incultura che ci circondano.
    I cattolici, in questo contesto, hanno un’unica possibilità: occuparsi del presente e fare politica.

  17. Pierfrancesco :

    Se assolvesse il suo compito, la politica sarebbe affermazione del bene comune. Sarebbe servizio e quindi la forma più alta di amore civile per il prossimo.
    Nel tempo che viviamo, la politica, appare, tutta, non in grado di salvaguardare il diritto e i diritti, la vita e la dignità delle donne e degli uomini.
    Da una parte, Sindaci di città che fanno vivere nel degrado i loro cittadini, che si proclamano leader democratici mondiali, dall’altra, edificatori di imperi economici, capaci di fondare partiti del popolo dal predellino di una macchina, hanno qualcosa in comune: parlano di futuro. Come tutti gli altri, del resto.
    Loro, la politica, non si occupa del presente.
    Non si occupa delle donne che subiscono soprusi e violenze; dei bambini che, per la maggior parte in famiglia, sono oggetti sessuali; della solitudine e dell’abbandono in cui vivono gli anziani; dei comportamenti antisociali di una larga parte delle nuove generazioni, che seguono i modelli vuoti proposti dai mezzi di comunicazione di massa; di coloro che nel sud italiano, al 25%, secondo i dati Istat, vivono in povertà e non riescono a campare; degli ospedali dove si muore così facilmente; degli embrioni, che sono definiti e trattati come “grumi di cellule”; delle periferie degradate delle città; delle scuole dove non si insegna più la cultura; degli immigrati, che vengono visti solo come potenziali criminali (favolosa l’intervista del leader del PD sull’Espresso: in Europa c’è un solo grande problema, quello della sicurezza, egli afferma), eludendo – loro, che aspirano tanto ad incontrare il Pontefice – la dottrina sociale della Chiesa, che chiede di favorire l’accoglienza e l’integrazione; dei problemi del mondo globalizzato, che sono i nostri, di coloro che muoiono a centinaia di milioni di ogni anno per fame; dei bambini che a decine di milioni vivono per le strade delle grandi metropoli; dell’enorme diffusione delle sostanze stupefacenti; delle malattie, come la malaria, che sarebbero debellate solo se la ricerca potesse contare su una parte infinitesimale delle cifre che vengono destinate agli armamenti; delle lobbies economiche internazionali che determinano le teorie catastrofiste sui cambiamenti climatici, che impediscono lo sviluppo dei paesi in via di sviluppo; dell’Onu, che nei suoi documenti, capovolge l’ordine naturale del mondo, non parlando più di maschio e femmina, come Dio li ha creati, ma di “identità di genere”; della sterilizzazione di massa alla quale vengono sottoposte le donne a centinaia di milioni nel mondo; delle teorie sulla sovrappopolazione, che per alcuni decenni hanno determinato le politiche antinataliste degli organismi internazionali.
    Questo è parte del nostro presente.
    La politica parla del futuro, ma l’uomo cattolico appartiene a questo presente. In questo presente si sforza di vivere il Vangelo, di dissolversi in esso, per divenire amore, perché il presente è Dio.
    Per i cattolici, se è così, c’è una sola possibilità: impegnarsi per questo presente, fare scandalo, agire controcorrente e fare politica da cattolici.

  18. Sergio da Roma :

    Si manifesta per la violenza sulle donne, ma poco si fa per eliminare il fenomeno; si fa finta di non vedere nelle grandi città il commercio della donna, le amministrazioni non se ne curano, ma i proclami ed i discorsi riempiono le nostre giornate. Bisogna riappropriarsi della dignità dell’essere umano, gridare con forza la creaturalità di esso, la quale in nessun caso può essere calpestata ed offesa. Il programma ci aiuta in questo.

  19. Ernesto :

    Sarà da leggere questa seconda enciclica di Benedetto XVI. I malvagi non siederanno insieme alle loro vittime…

  20. Giuseppe :

    Benedetto XVi ricorda quel che scriveva Sant’Agostino scriveva nelle sue “Confessioni”: Atterrito dai miei peccati e dalla mole della mia miseria, avevo ventilato in cuor mio e meditato la fuga nella solitudine. Ma tu me l’hai impedito e mi hai confortato con la tua parola. Cristo è morto per tutti, perchè quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto per tutti”. “Cristo è morto per tutti – aggiunge il Papa. Vivere per Lui significa lasciarsi coinvolgere nel suo ‘essere per'”.

  21. Matteo :

    C’è un giornale, oggi, Repubblica, che con il suo fondatore, dopo la campagna contro l’otto per mille a favore della Chiesa Cattolica, sferra un durissimo attacco all’ultima enciclica di Benedetto XVI. Una bella campagna di boicottaggio contro questo tipo di violenza ideologica sarebbe quanto mai opportuna.

  22. Wendy :

    Parlare di cose lontane è un modo di parlare senza vergogna delle cose sotto gli occhi. Siamo noi adesso e oggi gli attori dello spettacolo. Cambieremo?

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