Uomini che credono o non credono. La verità ha bisogno di libertà.

Cattolicesimo, Cristianesimo

Don Nicola Bux:

“Un uomo per capire la verità, per arrivare alla verità, per cercare la verità ha bisogno di libertà. Non ci devono essere condizionamenti, non ci devono essere diciamo delle costrizioni soprattutto perché l’uomo ha bisogno di recuperare l’essere libero, perché egli possiamo dire che nasce libero e ha bisogno di crescere comprendendo meglio il senso di questa libertà – e il senso di questa libertà è dato unicamente dall’incontro di tutto l’essere ragionevole amorevole volitivo operativo con la verità. Penso che oggi dobbiamo un tantino passare da un confronto se vogliamo anche un apparentemente innocuo appaiamento delle religioni a un dibattito, a un dialogo sul senso della libertà – in che senso Dio vuole la libertà, in che senso l’uomo deve essere libero –. Tutti conosciamo il fenomeno del passaggio di religion, delle conversioni del cambiamento. C’è chi si scandalizza, chi teorizza che l’uomo dovrebbe rimanere sempre bloccato nella sua religione. Ma gli uomini abbandonano una e ne prendono un’altra e alcune religioni condannano questo, alcune leggi addirittura vogliono far fuori chi fa questo. Però sappiamo che la libertà è più grande è più forte. Davvero credo che su questo punto della libertà di Dio e della libertà dell’uomo si gioca tutta la verità di una religione. D’altronde sappiamo che il cristianesimo alle origini convinceva per questa capacità di coniugare la ragione con la Fede e non c’era fanatismo. E soprattutto riusciva poi a tradurre ragione e Fede nell’amore verso gli altri, nell’etica nella morale. Ecco penso che un confronto tra uomini che credono o che non credono ma che sono sinceramente desiderosi di capire di vivere nella verità e nella libertà sia oggi il più grande contributo che si possa dare all’incontro tra le religioni.”

(Don Nicola Bux)

4 risposte
  1. F. Barbieri :

    Ha ragione questo prete, visto che è un don! Non si può più pensare che uno nasca di una relgione e non voglia morire ateo, più che vivere un’alta fede. Questi estremisti sono nel delirio più acuto quando credono che minacciandomi di morte io non possa cambiare idea. Ma è una roba da primitivi del pensiero!

  2. Tommaso :

    Come è possibile immaginare una divinità che ordina l’uccisione di una sua stessa creatura, che liberamente sceglie anche di sbagliare cambiando religione? Dio, se esiste, è certamente al di sopra dalle logiche di bottega. Ciò che gli interessa è la libertà della sua creatura, che da sola può spingerlo all’amore, ossia alla riverca della verità, in definitiva a lui stesso. La verità non si può imporre; di contro, si impone da sola. Non a caso Gesù dice ai suoi, io vi chiamo amici, perchè l’amicizia è possibile solo nella libertà. E’ poi la libertà che fa scoprire che quel rapporto conduce alla verità e alla bellezza. Solo questo può essere di Dio.
    Faceva bene quel tale che diceva: “Se Dio è quello che mi presentate (facendo riferimento alle deviazioni umane della religione) non può essere il mio Dio, nè è Dio”.
    Dio, pertanto,usa la ragione più di quanto lo facciano gli uomini.

  3. Adele :

    Oggi si parla molto di dialogo tra religioni, culture e civiltà. Ma siamo sicuri che la parola giusta sia proprio il termine “dialogo”? Il mondo ha veramente bisogno di dialogare? E’ noto che dialogare significa “passare attraverso”, quasi trasformarsi in altro, dopo il contatto tra le parti. Ossia, si dialoga per concordare un minimo comune multiplo che sia valevole per le parti dialoganti: A dialoga con B e diventano C.
    Ciò che invece oggi serve all’uomo, è il confronto, e non un semplice o deviante dialogo. Confrontarsi significa mettersi l’uno di fronte all’altro con posizioni differenti, alla cui luce convertirsi a quelle più vere usando la ragione. Non quindi un accordo umano (come può essere il dialogo), ma il confronto tra le varie proproste, al fine di discernere quelle che più delle altre arrivano a toccare la verità per l’uomo, e per tutto l’uomo. Se l’umanità smettesse di dialogare (cioè di accordarsi al ribbasso) e cominciasse a confrontarsi (ossia a vedere ciò che vale e non), molte cose emergerebbero come contraddittorie e dannose non solo per la salute fisica dell’uomo (catastrofi, inquinamento, fame, etc), ma anche per quella spirituale.

  4. Giovanni :

    Siamo sicuri che oggi esistano dialogo e confronto? Siamo sicuri si sia ancora capaci di discernere ed operare con la forza della libertà?

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