Quando una religione diventa ideologia, la persona è persa, la civiltà è persa
CattolicesimoYou Pracot : sorella di un Vescovo ucciso dai kmer rossi
Ogni giorno vedevamo morti lungo le strade. I soldati khmer: quindici sedici anni ci dicevano: “Uscite da Phnom Penh! Tra tre giorni…! Tra 3 giorni gli americani bombarderanno Phnom Penh! Solo tra tre giorni…!“
Camminavo stretta da una folla immensa di persone.
Non c’era quasi posto per i piedi mentre avanzavamo lenti sulla strada.
I khmer rossi avevano mentito per farci abbandonare Phnom Penh!
Il caldo.
La folla. Non riuscivo a camminare. Soffocavo.
I deboli morivano. Sotto i nostri piedi i corpi dei morti calpestati mentre avanzavamo lentamente.
Non c’era lo spazio fisico della pietà.
Non c’era modo di fermarsi. I vecchi non mangiavano. Lasciavano il cibo ai giovani, ai bambini, qualcuno avrebbe dovuto pur sopravvivere.
In mezzo a tutta quelle colonne senza fine di folla il caldo cresceva. Insopportabile.
L’orrore.
L’odore! I morti puzzavano in poche ore. Ed allora benzina su i cadaveri. Le fiamme. Il calore dei morti bruciati sui bordi della strada.
Il Fuoco.
E noi lì.
Sempre folla incolonnata che continua a camminare. Lenta. Per sopravvivere continuiamo a calpestare corpi. Il bordo della strada che brucia.
Bambini divisi dai genitori.
Persi.
Malati lasciati a se stessi!
Tendono a dividerci!
Molti piangono.
Ed in questo inferno, ricordo i giovani khmer rossi, quindici sedici anni, con il mitra sulle spalle ci parlavano in modo dolce. Senza gridare.
Senza urlare. Fanatici!
Senza pietà, quindici sedici anni.
Ti ammazzavano o ti abbandonavano alla tua agonia calpestato.
In quelle condizioni la folla non percorreva più di mezzo chilometro ogni giorno. Ed allora iniziarono ad uccidere le persone.
Noi cattolici cercavamo di tenerci uniti. Nulla più veniva rispettato, risparmiato. Pagode e monaci.
Ci domandavamo perché sono cosi cattivi? Ti parlano con dolcezza e poi ti ammazzano.
Da dove tutta questa violenza?
Dormire tra i cadaveri, a questo eravamo costretti a camminare sui morti e sugli ammalati Io non ho conosciuto la gioventù. Mio fratello Vescovo, più grande di me, è morto di stenti.
Non so come io sia riuscita a sopravvivere.
Alle nuove generazioni, dico a tutti i giovani:”Non credete alle ideologie! non credete mai a nessuna ideologia! E poi quando una religione diventa ideologia, usa parole e metodi delle ideologie la persona è persa, la civiltà è persa…in nome dell’ideologia qui in Cambogia si distrussero Pagode e Chiese, non diverso dove solo ieri in nome di una fede diventata ideologia si fecero saltare segni secolari della fede di un popolo.
(You Pracot)