Cristianesimo
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Nella Islamica Sirya a Damasco dove tra i cristiani
la speranza nasce anche da una storia
millenaria di vicinanza e condivisione.
come ci dice il Vescovo Gregorio Tabe della
Chiesa Siro_Cattolica.
- Gregorio Tabe Vescovo Sirio-Cattolico a Damasco Sirya
“La Chiesa sirio-cattolica a Damasco ha 5 chiese per 15.000 fedeli. È una Chiesa antica nata nel tempo di San Paolo. Dove proprio qui in questa città, Damasco, San Paolo ricevette il battesimo!.
Ed anche se ora siamo una piccola comunità cerchiamo di essere presenza viva.
Dio ci da la forza perché possiamo fare questo servizio davanti a tutti i sirio-cattolici, a tutti i cristiani in genere, a tutti i musulmani, in modo che ognuno di noi sia una faccia di Dio. “
(Gregorio Tabe – Vescovo)
Cattolicesimo, Cristianesimo
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India,grande laboratorio per la convivenza
dei popoli, delle religioni e delle razze
che in questa nazione continente vivono
e dove anche i cattolici stanno sperimentando,
se così si può dire, nuovi modelli
di incontro con chi si sta avvicinando
alla Fede Cristiana.
Nella Varanasi la città sacra
all’induismo sul Gange
il centro di preghiera Matriahn Ashran
Fhater Anil Dev centro preghiera Matrihan Ashran India
Matrihan Ashran è diventata a Varanasi luogo della grazia di Dio, e Dio, ringraziamo per questo.
La caratteristica principale di Matrihan Ashran è che persone di religioni diverse vengono qui e tutti sono benvenuti senza nessuna restrizione e in questa casa del Signore ascoltano la parola del Signore, e sperimentano la grazia del Signore.
Qui sulla destra è la casa per la meditazione dove 24 ore al giorno si prega.
E alla fine Dio qui li tocca e sentono la parola di Dio e si sentono guariti, e spesso piangono.
E come 2000 anni fa Cristo stesso ha imposto le sue mani e pregato per le persone che soffrivano allo stesso modo anche oggi Cristo stende le sue mani qui per queste persone che Lo pregano.
Il volto di Cristo è lì, in questo volto le persone hanno una fede speciale e questo volto attrae le persone ed esse ricevono l’ esperienza della presenza di Cristo.
Questo movimento cominciò nel 1993 con un piccolo incontro di preghiera, erano 30-40 oggi sono migliaia ed in una città come Varanasi la città santa per gli indù.
Considero tutto questo un dei grandi miracolo di Cristo, qui c’è l’intervento speciale di Dio.
(testo di Luca De Mata)
Cristianesimo
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Durante il nostro soggiorno
a Damasco il fumo dell’incendio
dell’ambasciata Danese era ancora visibile.
Ma oltre quelle fiamme in questa Nazione abbiamo
incontrato anche l’Islam del dialogo
che ha radici antiche nella convivenza secolare
con le altri fedi.
L’educazione alla Pace nasce dal dialogo una responsabilità
cui nessuna religione si può
sottrarre perché poi al centro
di ogni religione c’è la felicità della persona.
Chiudiamo questa puntata
con una voce del Sud Africa del Metropolita Seraphin Kyotis
Arcivescovo di Johannesburg,
città dove solo ieri i cristiani
si dividevano in cristiani bianchi
e cristiani neri e dove dei diritti umani
era proibito parlare.
(testo luca de mata)
- Seraphin Kykotis Metropolita (Archibishop of Johannesburg) Vice President Conference des Eglise de toute l’Afrique
Viviamo in un mondo dove sappiamo che se non proteggiamo i diritti umani in un area domani ne soffriremo ovunque.
Quando c’è una crisi in Medio Oriente ci sono problemi di sicurezza in Inghilterra, negli Stati Uniti e le persone nel mondo si preoccupano di tutto questo.
Dobbiamo prendere coscienza che dipende da noi proteggere l’umanità.
Abbiamo bisogno della religione ma non possiamo accettare persone che si dichiarano di fede diversa e fanno cose che contrarie ai principi della pace.
Siamo contro ogni tipo di guerra e siamo contro ogni violazione dei diritti civili. In Africa soffriamo per la mancanza di democrazia, di buoni governi, per i problemi della povertà, dell’Aids e tutto quello che si sa.
Gli Africani possono insegnare tanto a tutti! E’ gente che cerca cose semplici, la famiglia, avere acqua potabile, una casa, cibo e vedere i propri figli in vita e vederli sposare,tutte cose che vogliono tutte le persone nel mondo.
Dobbiamo lavorare insieme e mantenere la nostra speranza viva per un mondo migliore.
Questa è la nostra responsabilità e penso che il dialogo tra leaders religiosi, politici e accademici aiuterà. Dobbiamo usare i mezzi di comunicazione di massa per dare questo messaggio a tutte le persone perché si amino e possano vivere tutte insieme un’esistenza pacifica in un mondo migliore.
Cristianesimo
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Abbiamo sentito opinioni diverse
dalle Clausure all’Islam
in Burkina Faso.
Ed ora siamo qui nuovamente
in Syria a Damasco,
stiamo entrando nella rappresentanza
del Patriarcato di Mosca
dove incontriamo il Patriarca Alexei Elisov
incuriositi anche di conoscere la storia
di questa presenza del patriarcato di Mosca
qui, in Siria, a Damasco.
Patriarca Alexei Elisov (Rappresentante Patriarcato di Mosca) Damasco Siria.
Si può dire che la storia dei rapporti fra islam e cristianesimo qui nel Medio Oriente offre un esempio stupefacente anche per l’oggi.
All’inizio, quando è comparso l’islam, si osservava una sorprendente unione fra queste due religioni, e io penso che questa unione sia stata possibile proprio perché vi erano valori ugualmente santi, morali, religiosi, tradizionali tanto per i musulmani quanto per i cristiani.
Questo avvicinava le persone, le avvicinava al punto che potevano vivere in pace, e il fatto che oggi in Siria esistano confessioni cristiane e varie correnti islamiche che convivono in modo del tutto pacifico, è la testimonianza di quelle lontane radici storiche che ancora oggi sono proprie della società siriana.
Se oggi purtroppo sorgono problemi nei rapporti tra Islam e il cristianesimo, non si tratta di problemi di carattere sostanzialmente religioso, e se assistiamo a un allontanamento reciproco si può dire che ad allontanarci siamo noi cristiani quando smettiamo di essere fedeli ai precetti evangelici e ai valori tradizionali religiosi e spirituali che ci sono propri, così come sono propri anche al mondo islamico.
Se ci allontaniamo da questi valori, come purtroppo sta accadendo in Europa, ci allontaniamo anche dalla possibilità di comprendere il mondo islamico, e proprio a questo livello può formarsi una barriera tra di noi.
Prendiamo, ad esempio, il caso, accaduto di recente delle caricature contro il profeta Maometto.
E’ il segno di una libertà che non ha rispetto delle persone di altra fede, che pure hanno lo stesso diritto a questa libertà.
Quindi dobbiamo elaborare un modello di democrazia che possa essere rispettata da tutti, dai rappresentanti di tutte le associazioni religiose compreso il mondo islamico. E se questo tipo di democrazia questo esempio di democrazia da noi non ci sarà, allora i rapporti con il mondo islamico non saranno sempre sereni, poiché per chi confessa l’islam, la propria fede, le proprie cose sacre sono qualcosa di più elevato, che si è disposti a difendere anche a prezzo della vita stessa.
E’ un fatto di cui bisogna tener conto,
e la cosa principale è non contraddire i principi democratici che bisogna evidentemente portare ad un livello tale che siano compresi da tutti.
E forse per questo motivo, presso il consiglio d’Europa, presso altre organizzazioni europee sarebbe necessario creare un Consiglio delle Chiese, un Consiglio religioso, che possa parlare, appunto, delle libertà religiose e della possibilità di difenderle in una società democratica.
Questo ci potrebbe avvicinare al mondo islamico. Questa è perlomeno la mia convinzione, questa è la mia fede.
Cristianesimo
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…”Ci si domanda se Dio perdona o non perdona. Per alcuni, tanti, molti, Dio ama e perdona, per altri ama, si! Ma non perdona!”…
Sua Beatitudine Albue Paulos Patriarca Chiesa Ortodossa Etiopia
…”Non si può unificare tutti e farli vivere su un solo principio perché ogni essere umano ha una libertà naturale data a ciascuno dal Creatore e sono liberi di pensare e di agire a modo loro. L’unica cosa che ci può unire è che per il dono della conoscenza dono che è stato dato a tutti gli esseri umani, sapere, capire, considerare essere paziente, essere tollerante l’uno verso l’altro, questo deve essere messo in pratica.”….
(Sua Beatitudine Albue Paulos )
Cattolicesimo, Cristianesimo
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Hassan Hanafi – Università del Cairo – Egitto
Il mondo funziona in base alla legge dell’azione e della reazione. La civiltà occidentale si è ampliata nel materialismo, nel razionalismo e nella critica, ma nonostante ciò non si è salvata dalle guerre.La prima guerra mondiale e poi la seconda guerra mondiale. Il colonialismo che coinvolse l’America latina, l’Africa e l’Asia. La conseguenza fu l’odio verso la cultura occidentale. Nascono movimenti integralisti negli Stati Uniti d’America mentre la destra si impadronisce dell’Europa specialmente in Germania dove rinasce il neonazismo e in Italia dove nascono correnti di destra cosi come in Francia. Tutto questo è una critica alla civiltà occidentale è una critica alla chiamata divina, alla profezia. Bush, è un esempio di tutto ciò, perché crede che Dio lo abbia scelto per eseguire la volontà dei profeti. Così il sionismo che pensa di tornare nella terra promessa secondo la promessa divina. Questa è l’origine dell’integralismo in occidente come reazione agli aspetti materiali della vita e ritorno alla profezia rifiutata dall’occidente all’inizio dei secoli moderni. Quanto alle tendenze integraliste fuori dall’occidente europeo e americano, queste sono nate a causa di determinate condizioni: l’occupazione della Palestina, dell’Iraq, l’occupazione di alcune zone del Libano, l’occupazione della Siria, la minaccia verso il Sudan e l’Iran nonché lo sgretolamento del mondo. Queste condizioni hanno permesso l’apparire del fondamentalismo inteso come difesa delle patrie e dei patrimoni in contrapposizione al modello occidentale. Quindi l’integralismo nasce in ogni società a seconda delle specifiche condizioni. E così si manifesta la violenza, il rifiuto dell’altro e il fanatismo.Se l’Europa e l’America tornassero a fondare le società in base alla giustizia e non alla forza e a riconoscere i diritti dei popoli alla autodeterminazione senza esercitare il principio dei due pesi e delle due misure allora forse diminuirebbe l’integralismo in Europa e questa ultima tornerebbe al periodo dell’Illuminismo del diciannovesimo secolo. Nel mondo non europeo, cioè in Africa, America Latina e Asia, i popoli di queste regioni dovrebbero essere liberi e riavere i propri diritti con una giusta distribuzione delle ricchezze tra ricchi e poveri, tra Nord e Sud, poiché l’Europa ha privato l’Africa e l’Asia per duecento anni delle materie prime. Si pensi alla Gran Bretagna che ha occupato il Sud Africa per più di trecento anni… Se il mondo tornasse a credere ad un principio unico, che noi nelle religioni chiamiamo Dio, e che non è ne britannico ne americano ne europeo e nemmeno africano, Dio l’Unico davanti al quale tutti sono uguali, allora si che potremmo liberarci dell’integralismo e giungere ad un mondo regolato da un unico principio dove tutti sono uguali e dove non vi è ne forte ne debole, ne ricco ne povero, di conseguenza il credo religioso si rifletterebbe nelle società europee e non europee e tutti potremmo vivere in un mondo dove regna la giustizia e non la forza, dove regna la pace e non la guerra.
Padre David Maria A. Jaeger Ofm – Frate di Terra Santa – Israele
Anche dal punto di vista strettamente teologico Cristiano la scelta di abbracciare il Vangelo e di amare Dio rivelatosi in Gesù Cristo ha senso soltanto se fatta in libertà.
Tutti sappiamo dalla vita nostra personale che non ci dà alcun piacere essere amati per forza.La nostra consolazione viene soltanto quando la persona che amiamo risponde al nostro amore in assoluta libertà ed autonomia.Questo è il rischio che ha preso Dio nel dotare l’uomo dell’intelletto e della libera volontà.Diversamente l’amore non sarebbe stato libero e quindi non sarebbe stato amore.
Cattolicesimo, Cristianesimo
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Don Nicola Bux:
“Un uomo per capire la verità, per arrivare alla verità, per cercare la verità ha bisogno di libertà. Non ci devono essere condizionamenti, non ci devono essere diciamo delle costrizioni soprattutto perché l’uomo ha bisogno di recuperare l’essere libero, perché egli possiamo dire che nasce libero e ha bisogno di crescere comprendendo meglio il senso di questa libertà – e il senso di questa libertà è dato unicamente dall’incontro di tutto l’essere ragionevole amorevole volitivo operativo con la verità. Penso che oggi dobbiamo un tantino passare da un confronto se vogliamo anche un apparentemente innocuo appaiamento delle religioni a un dibattito, a un dialogo sul senso della libertà – in che senso Dio vuole la libertà, in che senso l’uomo deve essere libero –. Tutti conosciamo il fenomeno del passaggio di religion, delle conversioni del cambiamento. C’è chi si scandalizza, chi teorizza che l’uomo dovrebbe rimanere sempre bloccato nella sua religione. Ma gli uomini abbandonano una e ne prendono un’altra e alcune religioni condannano questo, alcune leggi addirittura vogliono far fuori chi fa questo. Però sappiamo che la libertà è più grande è più forte. Davvero credo che su questo punto della libertà di Dio e della libertà dell’uomo si gioca tutta la verità di una religione. D’altronde sappiamo che il cristianesimo alle origini convinceva per questa capacità di coniugare la ragione con la Fede e non c’era fanatismo. E soprattutto riusciva poi a tradurre ragione e Fede nell’amore verso gli altri, nell’etica nella morale. Ecco penso che un confronto tra uomini che credono o che non credono ma che sono sinceramente desiderosi di capire di vivere nella verità e nella libertà sia oggi il più grande contributo che si possa dare all’incontro tra le religioni.”
(Don Nicola Bux)
Cattolicesimo, Cristianesimo
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“Oggi è elegante dire che tutte le religioni vogliono la pace, compreso Giovanni Paolo II, se ho buona memoria, lo ha detto parlando dell’Islam e di altre religioni. Tutte le religioni cercano la pace.
Quello che si può dire è che l’ideale sarebbe che tutte le religioni cercassero la pace, ma credo che questa affermazione si debba dimostrare con i fatti.
È certo che non è vero che le religioni pensino solo alla pace anche se lo proclamano! Se prendo il Vecchio Testamento trovo moltissimi passaggi terribilmente violenti nei quali Dio ordina di condannare, uccidere tutti quelli che non rispettano il volere di Dio. Il Corano allo stesso modo.Vi sono nel Corano incitamenti alla violenza, ad ammazzare quanti si oppongono a Dio ed al suo Profeta.In questo modo si fa tutt’uno di Dio e il suo Profeta tanto che chi è contrario al Profeta diventa contrario a Dio.Accostamenti inaccettabili! Inaccettabili!Molte religioni nel nome della difesa dell’onore di Dio o dei diritti di Dio sulla terra, o della legge divina, nei fatti uccidono! O autorizzano ad uccidere: vuoi per difendere la terra o la casa di Dio.La pace non è fatta di parole. San Giovanni dice amatevi con gli atti e con la verità! E non con le parole! Dice quello che ognuno di noi sente e pensa.La pace è un atto di coraggio! Forte, che richiede autocritica. Che richiede di reinterpretare tutti i nostri testi sia religiosi che non religiosi.I testi religiosi hanno bisogno di una reinterpretazione pacifista e pacifica. Questo è un lavoro indispensabile e dobbiamo aiutarci tra religioni a realizzarlo per ispirarci l’uno con l’altro per sapere come rileggere la nostra stessa tradizione spirituale attribuita a Dio in maniera conforme ai bisogni di oggi.”
Padre Samir Khalil Samir
Cristianesimo
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Prof. Silvio Ferrari – Università Statale di Milano – Italia
Dopo la seconda guerra mondiale e soprattutto dopo la reazione ai crimini del nazismo il diritto internazionale si è profondamente modificato e ha affermato l’esistenza di diritti fondamentali che spettano ad ogni persona umana per il solo fatto di essere una persona umana.
Tra questi diritti fondamentali uno dei più importanti è stato ed è ancora oggi il diritto alla libertà di religione. Significa che non importa quale sia la religione della gente, perché qualsiasi persona ha il diritto di avere o non avere una religione, ha il diritto di praticarla, di insegnarla ai suoi figli, di celebrare i riti e le cerimonie di questa religione.
Questo diritto è stato inteso come un diritto assoluto – che non può essere limitato in nessuna maniera e quindi vuol dire che non si può impedire di avere per esempio un proprio luogo di culto dove riunirsi per pregare o non si può impedire di indossare dei simboli religiosi, per esempio una Croce o per esempio una Kippàh ebraica o per esempio un altro simbolo religioso.
Credo per concludere che il vero problema che deve affrontare nei prossimi anni il diritto internazionale e le organizzazioni che presiedono al Diritto Internazionale sia quello di dare una attuazione sempre più precisa e sempre più piena a questi diritti richiedendone il rispetto integrale a tutti gli Stati e cioè richiedendo a tutti gli Stati di adempiere a quelle obbligazioni che hanno assunto nel 1948 di fronte all’ONU o in altri testi di carattere internazionale.
Perché diversamente prima o poi la comunità internazionale non potrà fare a meno di reagire e di chiedersi: “Ma questi Stati che fanno parte delle Nazioni Unite possono continuare a far parte di queste organizzazioni se violano sistematicamente questi diritti?”
Armeni, Cristianesimo
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La guerra è la vendetta del bene sul male?
Damasco il Vescovo della comunità
Armena.
Un milione e mezzo di persone ammazzate
all’inizio del secolo scorso
solo perché dell’altra etnia.
Dell’altra fede.
La domanda è : la pace?
(testo luca de mata)
- S.E. Armash Nalbandian – Vescovo armeno – Syria
Damasco come città più antica, e capitale del mondo, è stato il centro di tutti i popoli, e anche per gli armeni.
Soprattutto i pellegrini armeni al tempo del cristianesimo, per andare a Gerusalemme, venendo dall’Armenia, passavano da Damasco e qui si fermavano. Qui, avevano creato una sorta di rifugio per riposarsi e pregare, e poi proseguire verso i luoghi sacri, ‘’verso Gerusalemme ’’.
Oggi gli armeni a Damasco sono circa 6-7 mila.
La Pace?
Oggi, l’espressione che si usa e si sfrutta di più è la parola “Pace”.
Oggi tutti parlano di pace. Ma in verità, chi è che cerca di costruire la pace?
Gli stati? i governi? i grandi imperi in nome della Pace fanno guerre, e per stabilire la pace vorrebero imporsi sugli altri.
Parlando di pace, pensiamo quanto sia necessaria per le nostre famiglie. Per le nostre persone. Per i nostri giovani…
Critichiamo i governi che non riescono a stabilire la pace tra i popoli.
Ma pensiamo un attimo.
Riflettiamo.
Noi stessi, nelle nostre case, nelle nostre famiglie, cosa facciamo per la pace ?
(testo S.E. Armash Nalbandian )